Venerdì 23 ottobre esce ‘Parallel Worlds’, il primo album solista di Fabrice Pascal Quagliotti dei Rockets. La nostra intervista.

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Venerdì 23 ottobre esce Parallel Worlds, il primo album solista di Fabrice Pascal Quagliotti, leader e tastierista della leggendaria band elettro-rock Rockets.

Un progetto che segna l’inizio e, nello stesso tempo, la fine di un percorso. I Rockets hanno, di fatto, chiuso il loro arco discografico nel 2019 con l’album Wonderland e il 2020 per Fabrice, in parte grazie anche al lockdown forzato, ha rappresentato nuove ispirazioni e composizione libera.

«Avevo voglia di fare un album da solo da almeno 4-5 anni. – ci rivela infatti Fabrice – Con i Rockets abbiamo pubblicato un album l’anno scorso e per me si è chiuso un cerchio. Continueremo solo a fare live. Volevo fare qualcosa da solo ma non per protagonismo. Volevo fare qualcosa senza vincoli».

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Parallel Worlds è proprio questo: quattordici sfumature che finiscono per creare una colonna sonora del ventunesimo secolo, raccontando il contesto e descrivendo immagini sonore. Non è un caso che Quagliotti abbia voluto dedicare l’album a Ennio Morricone.

«Sono quattordici viaggi completamente diversi. Quattordici colonne sonore. Ho voluto dedicare questo progetto a Ennio Morricone non perché sono un fan. Direi piuttosto che ero in ammirazione davanti a lui. Quello che ha fatto lui nel cinema non l’ha fatto nessuno».

L’album vede la collaborazione in due brani (Friends e Strange Loop) dell’amico e collega Frederick Rousseau, compositore e musicista francese che ha lavorato con Vangelis e con Jean-Michel Jarre e ha collaborato a celebri colonne sonore come Blade Runner (Ridley Scott) e Alexander (Oliver Stone). In Walk Away ha invece collaborato il dj milanese Axel Cooper.

I quattordici viaggi di Fabrice Pascal Quagliotti finiscono per creare altrettanti mondi sonori e altrettante suggestioni. Da Japanese Tattoo («Mentre la componevo chiudevo gli occhi e vedevo un combattimento tra samurai») a Mezcal («Una canzone va a stato d’animo e mentre componevo Mezcal ero bello gasato»), passando a Harem e Renaissance («Il Rinascimento fa parte del nostro quotidiano e non ci facciamo caso»).

«Un album esce quando ti senti pronto per farlo uscire. – conclude Fabrice – Parallel Worlds si compone di quattordici temi diversi. Ciò che li accomuna sono io in qualità di compositore. L’anima è la mia».