Il 20 settembre Samuel sarà sul palco di Ostia Antica Festival. Qui ci racconta il ritorno alla musica live e la necessità di reinventarsi.

loading

Il 20 settembre Samuel salirà sul palco del Teatro Antico di Ostia, in occasione di Ostia Antica Festival. Uno degli innumerevoli live del cantautore in questo periodo di forzato distanziamento e di forte chiusura, durante il quale – accompagnato da Alessandro Bavo, Tozzo (Linea 77) e Giulio Piola (Bandakadabra) – darà vita a uno show teatrale, organizzato per riempire gli spazi e i tempi.

Più di chiunque altro – di fatto – Samuel durante il lockdown ha fatto di necessità virtù: dal progetto Golfo Mistico ai live in barca a vela, al singolo Tra un anno (prodotto dal bravissimo Mace) e poi ancora al tour sulla terraferma. «Di fronte a una gomma bucata sono il primo con il cric in mano» riassume con filosofia Samuel per spiegare il suo recente e palese attivismo di fronte a una situazione problematica, dopo che il tour dei Subsonica è stato posticipato di un anno e nel pieno di una tempesta che rendeva l’aria nel nostro paese pesante e drammatica, a causa dell’emergenza sanitaria.

«Avevo già iniziato a scrivere, ma ho dovuto cambiare al volo le regole del gioco. – ci racconta Samuel – Il lockdown mi ha permesso di essere produttivo sganciandomi dal tempo. Il periodo è drammatico, però se riesci a vivere in maniera tranquilla attivi la creatività. Durante la quarantena ho finalizzato il mio secondo album che uscirà a gennaio. Dopo il lockdown, respiravo un’aria insicura e la paura di non poter tornare sui palchi. Io sono molto legato alla mia famiglia di tecnici. C’è necessità di artisti, ma anche di chi aiuta gli artisti a esprimersi».

LEGGI ANCHE: Un ‘Microchip temporale’ per i Subsonica: «Fare musica è il nostro gesto di speranza»

Il ritorno alla musica live, Samuel: «Nei momenti drammatici ci si reinventa»

E così Samuel ha organizzato il primo concerto post-quarantena, tornando sul palco il 15 giugno. «È stato un sassolino lanciato nell’acqua, che ha creato un effetto a catena. Ora mi trovo tra le mani una tournée», precisa.

La musica di Samuel è tuttavia una musica «per assembramenti», inutile negarlo. Reinventarsi è stato necessario, così come studiare dei live che permettessero al pubblico di godersi la musica in tranquillità.

«Ho costruito uno spettacolo più di ascolto, privilegiando le canzoni e facendo innesti musicali tra la mia musica e quella dei Subsonica e dei Motel Connection. Ho mantenuto uno stile più teatrale, dilatando il tempo tra una canzone e l’altra».

«Gli artisti della mia età hanno sempre avuto timore del silenzio tra un brano e l’altro. – ci confessa Samuel – Io ho provato a riempire quel silenzio. Questo momento storico mi ha permesso di imparare a vivere in modo più teatrale e a rendere il pubblico più partecipe. È vero che il momento è drammatico e che tutto è cambiato, però è in questi momenti che ci si reinventa».

Samuel, Tra un anno e il video girato in mare

Tra un anno, il singolo uscito il 28 agosto (brano apripista del prossimo progetto discografico), e il videoclip sono proprio la manifestazione musicale e visiva di questo processo. Il videoclip, diretto dagli YouNuts (Niccolò Celaia e Antonio Usbergo), è stato girato in estate nel periodo in cui l’artista ha veleggiato tra le Isole Eolie ed è fortemente ispirato al film Le avventure acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson («In un momento di necessità tutti i meccanismi mentali vengono scombinati e un artista lì dà il meglio di sé» dice Samuel). Tra un anno invece è stata scritta in «un momento non sospetto», perché chiedersi cosa ne sarà di noi domani «è un dubbio amletico che abbiamo sempre, anche se in questo momento suona drammaticamente attuale».

«Possiamo avere un’idea di dove andare e una luce da seguire, ma non sappiamo cosa accadrà tra un anno e un giorno».

Nessuno, ad esempio, avrebbe mai potuto immaginare un mondo senza live.

«Quando una cosa ce l’hai te la godi. Se te la tolgono ti rendi conto di quanto ti manca. – conclude Samuel – Non mi ero mai accorto dell’amore e della necessità dei live. Sentire le persone emozionate nel momento in cui sali sul palco in questo momento è toccante. Ad oggi sono grato, perché è come se fossi un giocatore mancino che ha imparato a calciare di destro. Ho imparato una lingua nuova e nella vita una lingua nuova serve sempre».