Il duo electro-pop Diamine pubblica il primo album, che racconta una realtà interiore che “non rispetta lo spazio e il tempo”. La nostra intervista.

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Si intitola ‘Che Diamine’ il primo album del duo electro-pop romano Diamine, uscito il 1° maggio per Maciste Dischi / Sony Music Italy. Il disco – dieci tracce anticipate dal singolo apripista Via del Macello – è un ritratto sonoro che tocca le corde del sogno e della follia umani, fra paure e desideri.

Molte le tinte di questo lavoro, che si distingue per la sua impronta visionaria e immaginifica come un viaggio che da fisico diventa un percorso interiore. Abbiamo intervistato il duo per entrare meglio nel progetto e farci spiegare le sue coordinate.

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“Abbiamo prodotto prima la musica e poi i testi, siamo andati avanti criticandoci a vicenda – ci raccontano – Quello che sopravviveva a questa guerra artistica era la traccia di un comune entusiasmo. E ci siamo resi conto che l’album aveva come tema principale le relazioni, che poi è il tema delle nostre esistenze. Esistono in qualsiasi ambito biologico, tra gli organismi, e la fisica moderna ha trovato anche relazioni tra particelle.”

L’album principalmente parla di amore o di mancanza di amore. Viviamo tutti in un’armonia di relazioni e non possiamo tirarci indietro dal farne parte.

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Così, in questo tessuto, il percorso delle canzoni di ‘Che Diamine’ è “un cerchio: si parte dalla ritmica e dalla realtà; si va a salire verso un amore e la follia, che fanno parte dello stesso scenario; e si ritorna nella realtà con la melodia, contaminati da quel passaggio sulla sfera irrazionale.”

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Impensabile dunque tracciare una rotta precisa. “Le coordinate sarebbero impossibili da definire perché nel momento in cui diamo una coordinata a una realtà interiore, essa è già vecchia perché si muove di continuo e non rispetta le leggi dello spazio e del tempo.”

Non è difficile, invece, immaginare la musica di Diamine in una pellicola cinematografica. “Sarebbe probabilmente ambientata in un Ottocento del futuro – ci racconta – Il cinema è sicuramente tra le nostre aspirazioni.” E intanto il viaggio del duo continua a coltivare la propria visione “per diventare se stesso”.

Foto di Sara Pellegrino da Ufficio Stampa A. Cherubini