Neno, nome d’arte di Stefano Farinetti, pubblica il suo singolo ‘Meglio star da soli’, il primo dopo l’esperienza ad Amici 19. Ecco la nostra intervista.

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Il 12 marzo è uscito Meglio star da soli, il nuovo singolo di Neno. All’anagrafe Stefano Farinetti – concorrente di Amici 19 – racconta in questo brano il desiderio di tradimento all’interno di una coppia, mentre sullo sfondo scorrono immagini di una Torino notturna, croce e delizia del cantautore.

«Meglio star da soli è un pezzo che ho scritto quest’estate. In una giornata ho scritto la prima strofa. – ci racconta Stefano dalla sua camera – Il brano nasce dal racconto di una situazione che spesso si viene a creare, quando uno decide di tradire qualcuno in una relazione. Un argomento che veniva fuori parecchie volte con la mia fidanzata, ma è tutto un racconto immaginario. Sono contento di come è venuto fuori, perché oltre al racconto esce fuori un linguaggio semplice che però rimane».

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«I miei brani li scrivo con una chitarra o una tastiera. – ci spiega poi Neno – Le idee mi vengono mentre sono in macchina, poi le lavoro nella mia camera. Il ritornello invece l’ho lavorato ad Amici. L’ho completato col tempo perché non trovavo un ritornello bello. L’ho rifatto un sacco di volte perché non riuscivo a trovare la giusta dimensione. Avrei cambiato ancora qualcosa, forse, ma sono sempre molto indeciso e a un certo punto devo dirmi che il pezzo è finito. Sono soddisfatto di come è adesso».

E Amici?

«Amici è stata un’esperienza incredibile, sono maturato molto perché mi ha insegnato ad affrontare le cose per come vengono e a non scappare dalle situazioni. – conclude Neno – Purtroppo o per fortuna lì dovevi necessariamente affrontare tutto. Oltre all’ambiente chiuso, vai a fare però qualcosa per cui hai lavorato tutta la vita e ti esponi totalmente. Non si ha paura di essere umani. Sembra una cavolata, ma spesso abbiamo paura di mostrare le emozioni per paura di essere giudicati o giudicare noi stessi. Ma se stai male è giusto accettare se stessi, sempre. Io spesso mi giudicavo da solo».