Parte da Sanremo la festa per i trent’anni di carriera di Marco Masini che al Festival porta ‘Il confronto’, dall’antologia di duetti in uscita il 7 febbraio.

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Quindici duetti su brani storici e quattro tracce inedite, fra le quali il brano sanremese Il confronto. Marco Masini apre così il suo trentesimo anno di carriera, con un progetto antologico disponibile da venerdì 7 febbraio. Anno importante, dunque, per il cantautore, che inaugura i festeggiamenti sul palco dell’Ariston per poi essere in tour nei teatri da aprile.

“Questo progetto è iniziato un anno e mezzo fa – ci racconta Masini – e il viaggio ha visto tanti artisti e tante persone coinvolte. È un momento emozionante per me, sia per i trent’anni di carriera sia per la data speciale all’Arena di Verona. Spero sarà uno spettacolo bellissimo con ospiti e amici, che hanno condiviso con me tanta musica.”

E i pezzi di un’intera vita in musica sono diventati duetti nei quali Masini si confronta con artisti anche lontani da sé. Da Giuliano Sangiorgi a Jovanotti, da Giusy Ferreri a Fabrizio Moro, Annalisa, Ermal Meta e Rita Bellanza (in uno degli inediti). “Ogni artista mi ha regalato se stesso, con amore e grande disponibilità.”, racconta.

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“Il viaggio è stato bello perché ho coinvolto artisti che sono amici da tanto tempo, a partire da Eros che ho conosciuto con la Nazionale Cantanti e mi è sempre stato accanto a livello personale e umano, esponendosi spesso con dichiarazioni importanti. Mi ha dato carica il fatto che tutti si siano fidati di me per l’aspetto musicale e tecnico. Significa che hanno riposto tanta stima nei miei confronti e questo è stato un regalo per me, che sono prima di tutto un musicista.”

Il dovere del padrone di casa, in un duetto, è far trovare il salotto e il divano ospitali per far sentire l’ospite a proprio agio. È quello che abbiamo fatto lavorando sugli arrangiamenti per valorizzare ogni artista.

Ora, prima di pensare al tour e all’Arena, c’è il Festival, dove Marco Masini è in gara per la nona volta nella sua carriera. “Ogni Sanremo è figlio del suo tempo e ogni artista si presenta con il suo approccio di quel momento.

E credo sia giusto andarci per raccontarsi, perché è una vetrina importante per mettersi a nudo e mostra quello che si è. Ho sempre raccontato quello che visto e vissuto cercando di allargare la visuale per far identificare il pubblico con le canzoni.”

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Questo Sanremo 2020, dunque, Masini con che approccio lo vive? “Sanremo cambia come cambiamo tutti noi, come cambia il telegiornale e come cambia la vita. Quest’anno vado a Sanremo per imparare perché la musica è cambiata in questi anni.”

I giovani possono davvero insegnarti tanto e l’ho imparato scrivendo con loro canzoni che magari sono ancora nel cassetto. Artisti come Raige e Mamakass per me sono una scuola, perché possono dare una forma diversa alla tua stessa scrittura.

“Così, se nel ‘90 ci andavo per la gara e anche cogliere dai più vecchietti – conclude – quest’anno che sono io vecchietto vado per lo stimolo della sfida, ma non per vincere. E vado per imparare dai giovani, che sono il futuro.”

Foto Kikapress