Gianluca Grignani, ‘Tu che ne sai di me’: «Scrivere canzoni è un’arrampicata libera»

La canzone del ritorno. Così Gianluca Grignani definisce il nuovo inedito, Tu che ne sai di me, brano che esce allo scoccare del 2020 sancendo a tutti gli effetti un nuovo inizio, artistico ma anche personale. Oggi il rocker è produttore di se stesso, ha una propria etichetta discografica e vuole scommettere anche sui giovani.

Nel cassetto ci sono già oltre sessanta pezzi nati negli ultimi due anni e mezzo, coi quali Grignani ha in progetto di far uscire una trilogia per capitoli dal titolo Verde smeraldo. “C’è una magia dentro. – esordisce il musicista con la fierezza di chi è pronto a ripartire, ancora una volta – Ho scritto tantissimo e mi sono accorto che viene a galla più di una storia. Sarà un concept album in tre dischi.”

In tempi profondamente cambiati rispetto agli esordi, Gianluca presenta il pezzo apripista. “Tu che ne sai di me è il primo brano di questo cammino, quello che mi ha convinto più degli altri e rappresenta anche un modo di scrivere nuovo. La melodia non si ferma e si apre, diventando più profonda rimanendo sullo stesso giro armonico. Ci sono voluti anni di studio prima di arrivare a fare questo.”

Oltre alla fedele chitarra, oggi Grignani compone al piano e si confronta con le nuove tecnologie: “Sono diventato un po’ un nerd: sto davanti al computer ore intere per imparare come si fa musica in maniera digitale. Perché l’analogico non basta più. Penso che la musica continua a girare intorno e si sta evolvendo, ma mancano i contenitori giusti soprattutto, prima ancora dei contenuti.”

Se c’è qualcosa che, nel tempo, non cambia sono l’attitudine del rocker verso le canzoni, il suo spirito di libertà e rispetto. “Sentivo la necessità di riproporre me stesso e questo è il brano perfetto da cui riparto completamente. Ho un’etichetta, ho uno studio dove ho lavorato questo primo singolo e tutti i miei brani e vorremo anche produrre artisti nuovi.”

Le canzoni decidono sempre per me. Io non volevo essere fagocitato dal sistema e oggi quella fabbrica è più che mai realtà.

Tutto queste cose fanno di me un nuovo Grignani – continua il musicista – Mettersi alla prova con la musica, oggi, significa non fare le cose che già hai fatto prima. Devi dimostrare che non c’è solo immagina è quello che resta è la musica. Credo di aver imparato a farlo e diventa concreto in questo singolo. La libertà artistica? La devo a me stesso soltanto.”

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Quindi che artista si sente nel Gianluca Grignani alla soglia del 2020? “A venticinque anni da Falco a metà (di cui uscirà uno speciale vinile della versione spagnola, ndr) per me scrivere una canzone è come scalare una montagna in arrampicata libera.” E la salita è entusiasmante oggi tanto quanto ieri.