Gli chef Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli sono pronti a giudicare gli aspiranti chef nella nuova edizione di MasterChef: la nostra intervista.

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L’edizione numero nove di MasterChef è ai ranghi di partenza. I fornelli della cucina più seguita della tv si accendono, infatti, da giovedì 19 dicembre in prima serata su Sky Uno e vedono confermato in giuria il trio di chef della precedente stagione.

“Il tre è il numero perfetto, no?”, ci dicono Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli che ci introducono a una gara rinnovata nei meccanismi e ancora più green. “Essere in tre a giudicare ci permette di divertirci di più fra noi e di avere un contatto diverso, più personale anche coi concorrenti”, spiegano gli stellati.

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Tante le storie – oltre ai piatti – che passano davanti ai loro occhi e il coinvolgimento emotivo diventa inevitabile. Sono gli stessi giudici, poi, a sottolineare come negli anni il rapporto fra i concorrenti sia sempre più all’insegna del rispetto e del fair play, al di là della competizione in senso stretto.

Quest’anno, poi, la gara vede aggiungersi una sorta di “limbo” che assume l’aspetto di un grembiule grigio. Per entrare nella masterclass, infatti, gli aspiranti chef devono superare tre manche (piatto a scelta, test di abilità e sfida finale). Tre “sì” nella prima prova fanno guadagnare l’accesso all’ultimo round mentre con due “sì” si aprono le porte della prova di abilità. Con il grembiule grigio per l’appunto.

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Se, infine, il “sì” è uno solo, ma un giudice decide di puntare sul concorrente, quest’ultimo entra in gioco nella sfida finale. Insomma, gli aspiranti cuochi restano fino alla fine con un piede dentro e uno fuori dalla cucina di MasterChef.  

Ai tre pluristellati chiediamo del rapporto fra musica e cucina. Cosa abbiamo scoperto? Non sempre le note risuonano attorno ai fornelli ma di sicuro il ritmo di MasterChef è a tutto pop. A completare gli ingredienti ci sono una spiccata sensibilità eco-friendly e un last minute market che rendono la nona edizione del talent sempre più attenta al sociale e all’ambiente. Perché nulla vada sprecato.