Laura Pausini racconta il brano ‘Io Sì (Seen)’, cantato per il film ‘La Vita Davanti a Sé’ con Sophia Loren.

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Io Sì (Seen) è il brano cantato da Laura Pausini, original song di The Life Ahead/La Vita Davanti a Sé, il nuovo film di Edoardo Ponti con Sophia Loren ispirato all’omonimo romanzo di Romain Gary.

«Quest’estate mi ha chiamato Diane Warren e mi ha parlato di questa canzone e di questo progetto. – racconta Laura Pausini in conferenza stampa – Edoardo Ponti mi ha poi mandato il film e, dopo averlo visto, ho deciso subito di voler cantare questo brano»

«È importante trovare un’affinità anche personale quando si guarda un film del genere e io mi riconosco completamente in questo racconto. Mi sono entusiasmata e, da lì, è nata una vera e propria collaborazione che mi ha fatto innamorare di questo progetto. Sentirmi coinvolta completamente e mettermi a disposizione del film, mi ha fatto vivere un’esperienza mai vissuta».

La Vita Davanti a Sé è, del resto, una storia importante e Laura sottolinea quanto il significato del film sia stato fondamentale nella sua scelta di aderire al progetto. «Questa canzone arriva in un momento importante del film – dice Laura – arriva per dire una cosa. L’inglese crea suoni molto gradevoli e tradurli in italiano è impossibile. Il testo, però, è il punto focale di questa canzone. Ci siamo confrontati con Edoardo e poi l’ho registrata in Romagna».

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«Ho aspettato tanto prima di fare una colonna sonora, perché volevo emozionarmi così. Questo film racconta di due persone e, più in generale, di incontri che possono cambiare la vita. Che possono salvarla. E questo mi emoziona tantissimo».

Laura Pausini racconta poi del primo incontro con Sophia Loren («C’era molta empatia tra di noi, è successo a Ginevra in occasione di un evento organizzato da Phil Collins di cui lei è molto amica») e di quanto sia stato importante cantare Io Sì (Seen) per dare voce proprio all’attrice in alcune scene del film.

«Mi viene la pelle d’oca se ci penso. Nel film Sophia interpreta una donna sopravvissuta all’olocausto ed è innegabile la tenerezza di questa storia. In questo film c’è cuore e cervello, non ci sono pregiudizi razziali e culturali».

Laura Pausini: le donne, il lockdown, le maestranze dello spettacolo

Laura Pausini decide poi di rispondere alle domande dei giornalisti che riguardano, più in generale, il periodo che stiamo vivendo (tra lockdown e crisi del settore dello spettacolo) e l’importanza di cantare le donne.

«Essere unici non vuol dire essere arrivati al successo e essere primi in tutto, ma aver raggiunto dentro di noi un equilibrio, una forza, una personalità che ti permette di fare quello che vuoi e quello che sai fare. – dice Laura a proposito del suo successo – Mi piace che questo film esca in questo momento e che sia raccontato da due punti di vista, quello di un bambino e quello di una donna». Proprio sulle donne, la Pausini sottolinea quanto a volte si esageri, perché «i meriti» dovrebbero prescindere dal sesso, e che il pensiero va all’iniziativa Una Nessuna Centomila, concerto sospeso per la pandemia che verrà recuperato l’anno prossimo.

«Oggi più che mai non possiamo sederci, dobbiamo continuare a farci sentire. La cosa più importante che abbiamo è l’arte e tutto il mondo ce la riconosce. Penso a tutti gli artisti, dagli scultori ai pittori, non possiamo arrenderci perché è l’arte che ci salva. Per alcuni è la musica, per altri un film o una scultura. Questo lockdown ci ha dimostrato quanto sia importante rifugiarsi nella musica, nel cinema, nei libri. In molti casi ci ha fatto piangere o tirare un sospiro di sollievo. Tutto questo è nato in Italia».