Ricerca, Istruzione e Sanità, cosa dicono i programmi?

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Ricerca, Istruzione e Sanità, vediamo cosa dicono i programmi

Nonostante le sollecitazioni, seppur timide, avanzate dall’Europa, Ricerca, Istruzione e Sanità sono spesso stati oggetto di tagli e riforme improduttive da parte dei governi italiani. Stando ai programmi presentati per le elezioni europee del 26 maggio, sembra che sia in atto un’inversione di tendenza totale, o quasi.

Ricerca, Istruzione e Sanità: il MoVimento 5 Stelle

Dopo aver constatato l’impossibilità di attuare riforme in presenza di vincolo di bilancio così stringenti, i 5 Stelle provano a cambiare strategia. La nuova proposta è infatti di escludere dai vincoli di bilancio Ue per gli Stati Membri, tutti gli investimenti in materia di ricerca, istruzione e sanità.

Una misura originale ma difficile da realizzare se a portarla avanti è un gruppo parlamentare minore come quello in cui si inserisce il Movimento. Staremo a vedere.

Ricerca, Istruzione e Sanità: il Centro-Sinistra

Considerando invece i partiti che guardano a sinistra, si nota una certa sensibilità sul tema. Nel programma di ‘Più Europa’ c’è una propensione per gli investimenti su ricerca e innovazione. A questi due temi vengono dedicati approfondimenti e argomentazioni dettagliate sul modo in cui si propongono di raggiungere i loro obiettivi.

Lo stop alle politiche di austerità e piani di investimenti seri sulle politiche sociali sono la priorità del PD, che non chiede il superamento dei vincoli di bilancio in maniera esplicita, ma lo fa intendere chiaramente all’interno del suo programma.

Europa Verde, oltre al suo cavallo di battaglia, la questione ambientale, si batte per importanti modifiche al Bilancio Ue con un focus mirato ai giovani per quanto riguarda scuola, cultura e ricerca.

Il denominatore comune delle forze di centrosinistra è una sanità che non lasci indietro nessuno, e che garantisca trattamenti dignitosi a tutti i cittadini europei.

Ricerca, Istruzione e Sanità: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia

Per il centrodestra, il discorso è un po’ diverso. Fratelli d’Italia infatti si limita a parlare dei vincoli di bilancio collegando il tema agli investimenti sulle infrastrutture, all’edilizia scolastica e alle reti digitali.

Non proprio di istruzione intesa come formazione, ma solo di strumenti che possano favorire gli studenti in modo indiretto.

Mentre la Lega non mette in campo proposte formali, Forza Italia spinge per fermare le politiche di austerità che ”tanto male hanno fatto al nostro paese” e oltre a quelli sulla tecnologia, propone investimenti sostanziali per incrementare la Ricerca e la formazione degli studenti.

Si può parlare di inversione di tendenza?

In linea di massima si. Anche se non tutti dimostrano di avere le idee chiare. Sembra infatti che le due forze sovraniste, abbiano ‘sottovalutato’ il problema, limitandosi a parlare alla pancia dei cittadini.

La vera inversione di tendenza viene da sinistra, che riabbraccia le politiche Welfare e tenta il sorpasso sui 5 Stelle, che sul tema non si sono fatti trovare impreparati. Basterà?