Da Zaha Hadid a Snøhetta, la capitale del Tirolo si afferma come uno dei centri europei più dinamici dell’architettura contemporanea.

Quando si pensa a Innsbruck, è facile evocare l’immagine di una città da cartolina, incastonata tra le Alpi, celebre per i suoi palazzi imperiali, i mercatini di Natale e le piste da sci. Ma negli ultimi vent’anni, la capitale del Tirolo è diventata anche uno dei laboratori più sorprendenti dell’architettura moderna europea.

L’articolo continua più sotto

La nostra newsletter bisettimanale dedicata al mondo dell’arte e della cultura

LEGGI ANCHE: Estate a Innsbruck: l’arte e le mostre di Castel Ambras

Nel cuore del suo centro storico, accanto a monumenti come l’Hofburg e il Tettuccio d’Oro, si ergono oggi edifici visionari firmati da alcuni tra i più grandi nomi dell’architettura mondiale. Il risultato è un paesaggio urbano in cui la tradizione si fonde con l’innovazione, restituendo al visitatore uno skyline dinamico, audace, a tratti poetico. Diamo uno sguardo ai principali esempi di architettura moderna a Innsbruck.

Zaha Hadid e la verticalità fluida del Bergisel

Icona indiscussa di questa trasformazione è il Trampolino di Bergisel, progettato da Zaha Hadid e inaugurato nel 2002. La struttura, che ospita impianti sportivi e una terrazza panoramica con caffetteria, si impone come una vera scultura verticale, il cui profilo richiama un cobra in tensione o uno stiletto affilato. È proprio grazie a questa opera che Hadid ha ottenuto il Premio Pritzker nel 2004, prima donna nella storia a riceverlo.

Sempre Hadid ha firmato anche le stazioni della Hungerburgbahn, funicolare che sale verso le alture cittadine: forme glaciali, leggere e curve, che sembrano fluttuare tra le montagne.

Dialoghi tra vetro, luce e paesaggio urbano

Nel pieno centro cittadino sorgono altre due gemme architettoniche: le Rathausgalerien – progettate da Dominique Perrault, che integrano spazi pubblici, esercizi commerciali e arte visiva – e il Kaufhaus Tyrol, opera del britannico David Chipperfield, con la sua facciata di vetro, cemento bianco e marmo e un atrio interno che sembra un paesaggio sospeso tra ponti e luce naturale.

Ma Innsbruck non è solo estetica: è anche progettazione culturale intelligente. La Haus der Musik, aperta nel 2015, è un centro multifunzionale per la musica con una facciata in vetro dinamico, che cambia aspetto durante il giorno. La sua posizione – tra il Palazzo Imperiale e il Teatro di Stato – ne fa un vero ponte simbolico tra storia e contemporaneità.

Spazi culturali e rigenerazione urbana: l’architettura moderna a Innsbruck

Altri interventi di rilievo arricchiscono il tessuto cittadino con una vocazione fortemente culturale. La Sparkassenplatz, ripensata dagli architetti Wiesflecker e Schmidt, ospita un’installazione luminosa mutevole firmata da Peter Sandbichler e un giardino verticale alpino che sostituisce le aiuole tradizionali.

Il BTV Stadtforum, progettato da Heinz Tesar, con la sua sala alta venti metri e la torre angolare in vetro, è un esempio di come anche gli spazi economici possano diventare luoghi rappresentativi. L’Ex Birreria Adambräu – ristrutturata nel 2003/2004 dagli architetti Rainer Köberl, Thomas Giner, Erich Wucher e Andreas Pfeifer – è oggi trasformata nel centro aut. architektur und tirol, è oggi uno degli hub più attivi per mostre, talk e riflessioni sull’architettura.

Dove la natura incontra la visione

Non mancano esempi di residenze futuristiche come il complesso Leben am Sonnenhang, completamente privo di angoli retti, progettato per armonizzarsi con l’orografia del luogo. Ogni appartamento è esposto a sud per garantire luce e comfort.

E poi c’è il Sentiero delle Prospettive: un percorso escursionistico pensato dallo studio norvegese Snøhetta, che fonde paesaggio, design e filosofia, attraverso citazioni incise di Ludwig Wittgenstein lungo punti panoramici che ridefiniscono il concetto stesso di belvedere.

Identità, innovazione e radici

Persino l’Ufficio del Turismo, situato in una ex scuderia del XVI secolo, è stato trasformato in un elegante spazio di accoglienza grazie al lavoro degli architetti Sander e Hanel, che hanno integrato tecnologia e restauro per restituire alla sala la sua monumentalità originale.

A Innsbruck, l’architettura non è solo forma, ma narrazione del paesaggio e delle identità, tensione tra passato e futuro, tra rigore alpino e visione globale. Un viaggio qui non è solo una fuga nella natura, ma anche un’esperienza immersiva tra capolavori del design contemporaneo.

Revenews