La Galleria Antonia Jannone di Milano presenta ‘Solca Mari Mossi’, mostra dedicata a Massimo Scolari con opere dagli anni ’70 al 2020.
Fino al prossimo 24 dicembre la Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura accoglie l’esposizione di Massimo Scolari con Solca Mari Mossi. Il progetto ripercorre oltre cinquant’anni e segna un ritorno atteso da più di trent’anni – l’ultima personale in galleria risale al 1992 . In mostra anche un nucleo di opere inedite tra oli, acquerelli, incisioni e disegni che definiscono la sua poetica visionaria.
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Pittore, scultore, designer, architetto “rinascimentale” per formazione e attitudine, Scolari ha attraversato discipline e linguaggi costruendo un universo coerente fatto di archetipi, simboli e geometrie primordiali. Le sue torri, piramidi, ali e fortezze – elementi ricorrenti e quasi mitologici – emergono in paesaggi sospesi, privi di figure umane ma ricchi di tensione narrativa. Sono scenari metafisici che interrogano il rapporto tra spazio, memoria e immaginazione, e che restituiscono – come scriveva Daniele Del Giudice – “l’oggetto come mito, forma autonoma, imitazione della verità”.

In mostra anche una serie di disegni a penna, dove note progettuali e visioni architettoniche si intrecciano in una precisione quasi liturgica del gesto. Una poíēsis che, per Scolari, unisce il fare pittura, costruire un oggetto o scrivere un libro in un unico continuum creativo.
Ad arricchire il percorso espositivo, le fotografie delle sue installazioni realizzate da maestri della fotografia italiana come Luigi Ghirri, Luca Campigotto e Gabriele Basilico. Testimonianze preziose di opere iconiche come Le Ali per la Biennale di Venezia o Turris Babel, che hanno segnato il confine tra arte e architettura effimera.
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Scolari, autore dell’Arca per la Triennale di Milano (1986) e dei progetti per Giorgetti e Alessi (con cui ha ottenuto la Menzione d’Onore al Compasso d’Oro nel 1998), è stato insignito nel 2014 del prestigioso Arnold W. Brunner Memorial Prize dell’American Academy of Arts and Letters per il contributo significativo all’architettura come forma d’arte.

La mostra è accompagnata da un catalogo Grafiche Antiga, con testi di Scolari, Daniele Del Giudice e Léon Krier. Oltre che da una selezione di suoi volumi, tra cui il prezioso On Drawing, curato e tradotto da James S. Ackerman.