Il Museo Carlo Bilotti ospita ‘Deus sive Natura’, personale di Silvia Scaringella che ripensa il rapporto tra umanità e mondo naturale. Le parole dell’Assessore alla Cultura di Carrara, Gea Dazzi.

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Fino al 25 gennaio 2026, il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese apre le sue sale a Silvia Scaringella. Deus sive Natura, mostra che affonda lo sguardo nelle relazioni profonde – e spesso dimenticate – tra esseri umani e altre forme di vita che abitano il pianeta. Al centro del percorso un interrogativo che attraversa filosofia, scienza e arte. Come convivono oggi esseri umani, animali e vegetali in un ecosistema sempre più segnato dall’intervento tecnologico?

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Se, infatti, nella storia preindustriale questa coabitazione era armonica, l’avanzare del progresso ha incrinato questo equilibrio. Alimentando trasformazioni climatiche e tensioni ambientali che oggi sono sotto gli occhi di tutti. È proprio da questa frattura che muove il lavoro di Silvia Scaringella, che riprende la riflessione spinoziana Deus sive Natura per ribaltare il punto di vista: non più l’uomo al centro, ma il mondo naturale come forza generatrice, custode di un sapere originario.

Il patrocinio di Carrara Città Creativa UNESCO

Il progetto riceve l’appoggio convinto del Comune di Carrara – Città Creativa UNESCO rappresentato dall’assessora alla Cultura Gea Dazzi, che sottolinea la portata filosofica e visiva del lavoro dell’artista. «C’è sempre da imparare dalle scelte artistiche di Silvia Scaringella, anche da quest’ultima mostra Deus sive Natura che abbiamo volentieri», spiega.

Deus Sive Natura, Silvia Scaringella - Museo Bilotti / Foto di Maura Crudeli
Deus Sive Natura, Silvia Scaringella – Museo Bilotti / Foto di Maura Crudeli

E aggiunge: «l’esposizione raccoglie un’idea dell’arte molto vicina alla nostra sensibilità, ovvero quella delle connessioni tra arte, scienza, filosofia e altri saperi. In particolare, in questa mostra, Silvia Scaringella prova a ribaltare il paradigma dell’antropocentrismo e a fare del mondo animale il demiurgo, i protagonisti di un universo etico in cui l’uomo ha molto da imparare».

A questa visione teorica si affianca, per Dazzi, una dimensione estetica altrettanto potente:
«Aggiungo che le scelte artistiche, la realizzazione di Silvia Scaringella è assolutamente accattivante. L’uso del nostro marmo bianco per realizzare queste piccole sculture di animali, insetti, formiche, libellule, come in quest’ultima mostra, ha un effetto anche estetico sorprendente. Quindi il pubblico è catturato da queste creaturine di cui è molto facile innamorarsi».

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Il risultato è un percorso che mette in dialogo pittura, scultura e installazione, accompagnato da un catalogo pubblicato da Poligrafiche San Marco. Un viaggio che chiama lo spettatore a interrogare il proprio posto nel mondo naturale. L’esposizione, curata da Maila Buglioni, è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta da Lamaro Arte con il sostegno di Yourban2030 di Veronica De Angelis.

Deus sive Natura, Silvia Scaringella – Museo Bilotti / Foto di Maura Crudeli

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