La Cittadella degli Archivi propone la mostra ‘Milano 1945-1964’ in occasione dell’80° anniversario della Liberazione. Tutte le iniziative.

La memoria di Milano prende forma alla Cittadella degli Archivi. Il polo culturale, il 12 ottobre 2025, inaugura infatti un trittico di iniziative per celebrare l’80° anniversario della Liberazione. La serata si aprirà con un concerto della Banda di Affori, che evocherà l’identità popolare della città attraverso melodie storiche.

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A seguire, l’apertura della mostra Milano 1945-1964. Dalla Liberazione alla ricostruzione, curata dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano. Ad accompagnarla, la rivelazione di due nuove opere. Si tratta della scultura Tempo Attratto di Federico Ferrarini nel giardino e il murale di Maria Ortoleva donato da Gallerie Guzzetti.

La mostra immerge i visitatori nel dopoguerra, attraverso immagini, testimonianze e documenti che narrano la rinascita della città. Emerge l’impegno condiviso di amministratori, lavoratori e cittadini per superare il trauma della guerra e del fascismo, con focus sul Piano di Ricostruzione e sul Piano Regolatore del 1953 – esposto per la prima volta in versione originale. Questo documento visionario ha ridisegnato Milano, passando da ferita a metropoli europea: grattacieli accanto al Duomo e all’Ospedale Maggiore, la metropolitana per connettere periferia e centro, quartieri che si aprono al mondo.

Cittadella Archivi
Immagine da Ufficio Stampa

La sezione sulle donne protagoniste – educatrici, politiche e assistenti sociali – evidenzia il loro ruolo cruciale, dalle scuole al welfare, in un’epoca di ricostruzione sociale. L’esposizione, che intreccia storia e urbanistica, rende tangibile come Milano sia emersa dalle macerie con un’identità innovativa e inclusiva.

«La Cittadella degli Archivi si conferma non solo un luogo di conservazione e memoria, ma anche un centro culturale e un incubatore di partecipazione cittadina. – afferma l’assessora ai Servizi civici e generali Gaia Romani – Le iniziative che inauguriamo domenica raccontano Milano e la sua identità da diverse prospettive: l’arte pubblica, l’urbanistica e la storia. Sia la mostra, sia il nuovo murale e la scultura narrano preziosi aneddoti sulla ricostruzione e la rinascita di Milano nel dopoguerra, anni fondamentali in cui sono state gettate le basi per una città innovativa, aperta ed europea”. 

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Le nuove opere all’esterno

Il giardino della Cittadella si arricchisce di Tempo Attratto, scultura dedicata al musicista e organista milanese Daniele Maffeis (1901–1974), figura centrale della vita musicale tra gli anni ’20 e ’60. Realizzata con marmi originali dalla Teatro alla Scala, custoditi negli archivi comunali, l’opera celebra l’intreccio tra musica, memoria e patrimonio civico. Ferrarini, scultore di rilievo, usa il marmo per evocare l’eredità sonora di Maffeis, trasformando il giardino in uno spazio di risonanza storica.

In dialogo con l’opera, il nuovo murale di Maria Ortoleva nell’ambito del progetto Muri d’artista della Cittadella, si concentra sulla ricostruzione dopo il 1945. L’opera, che raffigura scene di rinascita urbana e sociale, simboleggia la trasformazione di Milano dalle macerie alla modernità. Ortoleva, con il suo stile espressivo, cattura l’energia di un’epoca di cambiamenti, rendendo il muro un canvas di memoria collettiva.

Immagini da Ufficio Stampa

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