Dalle audioguide agli avatar AI: ecco come l’intelligenza artificiale trasforma l’esperienza di visita nei musei, rendendola unica e interattiva.

C’era una volta l’audioguida, da ritirare all’ingresso e restituire all’uscita. Oggi, nei musei, il futuro ha già cominciato a prendere forma. Realtà aumentata, percorsi personalizzati e avatar capaci di dialogare con i visitatori stanno trasformando il modo in cui viviamo i luoghi della cultura. Una rivoluzione che, in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, la startup romana Hyper Foundry racconta con uno sguardo visionario. Perché ormai i musei non sono più teche impolverate, ma ambienti vivi, capaci di connettere storia, arte e tecnologia.

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I numeri, in questo senso, parlano chiaro. Nel 2024 i musei statali italiani hanno accolto oltre 60,8 milioni di visitatori, con un aumento del 5,3% sugli ingressi e un boom di introiti (+23%) che ha sfiorato i 382 milioni di euro (dati: Ministero della Cultura). Tale risultato conferma la sete di cultura e, allo stesso tempo, la necessità di esperienze che siano davvero da ricorda. Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale.

IA e musei
Immagine da Ufficio Stampa

«Il turismo culturale non riguarda più soltanto vedere un’opera o leggere un pannello informativo ascoltando un’audioguida. Ma vivere un’esperienza che resta nella memoria. Pensiamo, ad esempio, a Cleopatra o Giulio Cesare che raccontano in prima persona la loro storia attraverso un avatar… la tecnologia trasforma la visita in un’esperienza vivida ed emozionante che difficilmente si potrà dimenticare». Queste le parole di Jacopo Ciucci Colli, co-fondatore di Hyper Foundry.

Le trasformazioni già in atto nei musei

La visita al museo come la conoscevamo è destinata a cambiare radicalmente. Ecco come:

  • Oltre le audioguide: le app sullo smartphone diventano tour multimediali, aggiornati e arricchiti in tempo reale.
  • Percorsi su misura: l’IA costruisce itinerari personalizzati in base al profilo del visitatore (famiglie, studenti, esperti o semplici curiosi).
  • Avatar interattivi: umani digitali fotorealistici, sviluppati da startup come Hyper Foundry, prendono vita e interagiscono con il pubblico.
  • Green e digitale: biglietti elettronici, mappe interattive e QR code riducono l’uso di carta, rendendo le visite più sostenibili.
  • Accessibilità senza barriere: realtà aumentata, sottotitoli automatici e traduzioni vocali aprono le porte a un pubblico più ampio, superando limiti linguistici, cognitivi e motori.

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Dalla narrazione alla partecipazione, dall’informazione all’emozione: i musei si stanno sempre più trasformando in ecosistemi culturali interattivi, dove il visitatore non è più spettatore ma diventa protagonista.

Immagini da Ufficio Stampa

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