La Serpentine South di Londra annuncia la mostra ‘House of Music’ di Peter Doig, viaggio multisensoriale tra pittura e musica dal 10 ottobre.

La Serpentine South di Londra si prepara a ospitare House of Music, nuova mostra di Peter Doig, tra i più influenti artisti britannici contemporanei. Dal 10 ottobre 2025 all’8 febbraio 2026, l’esposizione, che segna il ritorno di Doig alla galleria dopo la sua partecipazione al Barclays Young Artist Award del 1991, intreccia pittura, musica e cinema in un’esperienza multisensoriale unica.

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Curata in collaborazione con Natalia Grabowska, Lizzie Carey-Thomas, Alexa Chow e Hans Ulrich Obrist, la mostra trasformerà gli spazi di Serpentine in un luogo di ascolto e contemplazione. House of Music sarà, infatti, un percorso che invita a fermarsi per ascoltare e osservare: per la prima volta, i dipinti di Doig dialogano con il suono, trasmesso attraverso due rari sistemi di altoparlanti analogici Klangfilm Euronor degli anni ’50 e un sistema Western Electric/Bell Labs degli anni ’20-’30, restaurati da Laurence Passera.

Peter Doig, Painting for Wall Painters (Prosperity P.o.S.), 2010–2012, distemper on linen, 240 x 360 cm. © Peter Doig. All Rights Reserved.
Peter Doig, Painting for Wall Painters (Prosperity P.o.S.), 2010–2012, distemper on linen, 240 x 360 cm. © Peter Doig. All Rights Reserved.

Ho invitato Laurence a partecipare alla mostra per il suo lungo progetto di recupero e restauro degli impianti audio Western Electric. – spiega Doig – Il suo lavoro ha dato vita a uno degli impianti più importanti del suo genere al mondo”. La musica, selezionata dall’archivio di vinili e cassette dell’artista, crea un paesaggio sonoro che amplifica l’atmosfera delle opere, riflettendo l’influenza della musica sulla sua pratica artistica. “La musica ha spesso influenzato i miei dipinti. – prosegue l’artista britannico – Le canzoni possono essere molto visive. Mi interessa ciò che evocano e, nel corso degli anni, ho cercato di realizzare dipinti che fossero immaginifici e atmosferici. Proprio come può esserlo la musica”.

Memoria e cultura nel segno della condivisione

Da questo principio, deriva anche la selezione delle opere in mostra. Lavori come Painting for Wall Painters (Prosperity P.o.S.) (2010–2012), Music of the Future (2002–2007), Maracas (2002–2008) e Speaker/Girl (2015) esplorano, infatti, il rapporto con la musica attraverso spazi e modalità di fruizione.

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Altre, come Embah in Paris (2017) e Shadow (2019), ritraggono musicisti durante le loro performance, mentre Fall in New York (Central Park) (2002–2012) e 2 Girls (2017) catturano momenti di danza e ascolto. Molti dipinti nascono, poi, dal periodo trascorso da Doig a Trinidad (2002–2021), dove la cultura del sound system e il cinema hanno plasmato la sua visione. Al centro, tre grandi tele raffigurano leoni che vagano per Port of Spain, ispirati al simbolo rastafariano del Lion of Judah, che rappresenta orgoglio, resistenza e forza spirituale.

Ogni domenica, la mostra si animerà con Sound Service, sessioni di ascolto dal vivo con Kostas Stasinopoulos. Artisti come Nihal El Aasar, Olukemi Lijadu, Ed Ruscha, Samuel Strang, Duval Timothy, Dennis Bovell, Lizzi Bougatsos, Brian Eno e Linton Kwesi Johnson condivideranno selezioni musicali attraverso i sistemi analogici, trasformando la galleria in uno spazio di dialogo.

Noto soprattutto per la sua pittura, il profondo impegno di Doig per la musica e il cinema è meno noto”, dichiarano Bettina Korek e Hans Ulrich Obrist. Queste sessioni, che includono ospiti speciali, amplificano prooprio i temi della mostra: “Il suono come memoria, l’ascolto condiviso come incontro, l’oratore come scultura e canale”.

La pubblicazione

L’esposizione sarà accompagnata da una pubblicazione curata da Faye e Gina, in formato 12 pollici, che include un testo di Michael Bracewell sull’intersezione tra musica e arti visive, una storia dei sistemi sonori di Passera, poesie di Linton Kwesi Johnson e Derek Walcott, e un’intervista tra Doig e Obrist. Le riproduzioni dei dipinti e i diagrammi tecnici degli altoparlanti arricchiscono un volume che celebra la fusione tra discipline.

Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Peter Doig, Maracas, 2002-2008, oil on canvas, 290 x 190 cm. © Peter Doig. All Rights Reserved.

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