Una mostra unica racconta trent’anni di visioni condivise tra Thom Yorke e Stanley Donwood. Dal 6 agosto all’Ashmolean Museum di Oxford, ‘This is What You Get’ esplora il lato visivo dei Radiohead, tra arte, musica e memoria collettiva.

Dal 6 agosto 2025 all’11 gennaio 2026, l’Ashmolean Museum di Oxford ospiterà This is What You Get, la prima grande mostra istituzionale dedicata all’universo visivo di Stanley Donwood, Thom Yorke e alle iconiche immagini che hanno accompagnato la musica dei Radiohead negli ultimi trent’anni.

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Curata in collaborazione con Donwood e Yorke, l’esposizione si configura come un viaggio immersivo all’interno della loro lunga collaborazione creativa: oltre 180 opere tra dipinti originali, composizioni digitali, incisioni, schizzi inediti e testi scritti a mano, raccolti per la prima volta in un’unica, monumentale narrazione visiva.

Stanley Donwood (b. 1968) and Thom Yorke (b. 1968) – The Bends, 1995 – Album cover – © 1995 XL Recordings Ltd

Il percorso espositivo, organizzato in ordine cronologico, ripercorre l’evoluzione dell’immaginario visivo associato ai dischi più celebri dei Radiohead e ai progetti solisti di Yorke, con una spettacolare installazione iniziale composta da copertine di LP esposte dal pavimento al soffitto. Ogni album è raccontato attraverso l’intero progetto grafico che lo ha accompagnato, mostrando la profondità di un approccio creativo che ha sempre messo arte e musica sullo stesso piano.

Stanley Donwood e i Radiohead, una mostra nel 2025 all’Ashmolean

Yorke e Donwood si conoscono all’Università di Exeter negli anni Ottanta, dove studiano letteratura inglese e belle arti. La loro collaborazione comincia nel 1994 con la copertina del singolo My Iron Lung e quella dell’album The Bends. Da allora, ogni disco della band è stato accompagnato da una vera e propria opera visiva, creata in totale libertà artistica. Come racconta la realizzazione della copertina di OK Computer (1997), i due si imposero di non usare il comando undo: ogni errore doveva essere corretto manualmente, con cancellature o sovrapposizioni.

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Donwood, nel corso del tempo, ha ampliato il suo linguaggio sperimentando con acrilico, olio, artex e carboncino, ispirandosi a paesaggi urbani, scenari post-bellici e atmosfere oniriche. Le immagini create per Kid A (2000) risentono dell’influenza dei reportage di guerra dalla ex Jugoslavia: paesaggi innevati che nascondono violenza, sangue e campi di concentramento sotto la superficie pittorica.

Stanley Donwood (b. 1968) and Thom Yorke (b. 1968) – The King Of Limbs, 2011 – Album cover © 2011 LLLP LLP under exclusive license to XL Recordings Ltd

La ricerca artistica di Yorke e Donwood si sviluppa in sintonia con i contenuti musicali: città, sobborghi, natura, mondi interiori, stati psichici ed eventi contemporanei si fondono in visioni visive e sonore dal forte impatto emotivo. L’opera realizzata per The Eraser (2006), debutto solista di Yorke, mostra Londra sommersa da un’onda scura, ispirata all’alluvione di Boscastle in Cornovaglia: un’immagine potente dell’impotenza umana di fronte al collasso ecologico.

Ricerca artistica tra musica e visual art

Anche The King of Limbs (2011) nasce da una suggestione naturale: i due artisti trovano ispirazione nel bosco di Wistman e negli alberi antichi, che entrambi definiscono meditativi e ipnotici. A chiusura del percorso, la mostra presenta le opere più recenti realizzate per The SmileA Light for Attracting Attention (2022), Wall of Eyes (2024) e Cutouts (2024) – nate durante la pandemia, in un piccolo capanno nel giardino di Yorke, dove i due hanno dipinto fianco a fianco.

Molti dei dipinti di quest’ultima fase, coloratissimi e ottimisti, sono stati anche trasformati in grandi arazzi tessuti a Bruxelles, in mostra nella galleria permanente dell’Ashmolean dedicata alla musica e all’arazzo.

Un ruolo centrale è riservato ai taccuini inediti: Yorke conserva centinaia di versi e pensieri sparsi, annotati su fogli accumulati in studio, da cui attinge frasi e idee per i brani. Per la prima volta questi materiali sono visibili al pubblico, offrendo uno sguardo privilegiato sul processo creativo.

Come sottolinea Dr Lena Fritsch, Curatrice all’Ashmolean Museum, «This Is What You Get, il titolo della mostra, è una citazione dalla celebre canzone dei Radiohead Karma Police (1997). Rappresenta l’approccio creativo di Stanley e Thom: diretto, onesto, poetico, scuro e a volte comico. Esponendo la loro unica collaborazione artistica, questa mostra offre una visione fresca sull’arte delle cover degli album, esplorando il complesso rapporto tra visual art, musica e testo».

Foto Preview: Julian Broad

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