Dal ‘cuore di Nerone’ ai miracoli celesti di Castel Sant’Angelo, fino alle visioni mariane che hanno dato origine a chiese millenarie: un viaggio tra storia, mito e fascino.

Roma, la Città Eterna: su ogni sampietrino si potrebbe raccontare una storia, e non è un modo di dire. Tra le tante attrazioni turistiche di Roma misteriose c’è infatti anche proprio un sampietrino a forma di cuore, il famoso cuore di Nerone che si trova in piazza San Pietro, nel Libeccio della Rosa dei Venti. Nessuno sa perché fra tanti sampietrini tutti uguali quello sia proprio a forma di cuore: potrebbe essere stato il capriccio di un muratore, chissà di che epoca, oppure, come sostengono alcuni, un messaggio lasciato da Bernini o Michelangelo per simboleggiare un amore non corrisposto.

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Molto più prosaicamente, il famoso cuore sarebbe invece una foglia d’edera incisa su un frammento di marmo di recupero (i cosiddetti spolia) e riutilizzato come tanti altri per pavimentare la piazza.

Ma il cuore di Nerone non è l’unico mistero che circonda i monumenti romani.

Castel Sant’Angelo e l’apparizione

Da monumento funerario a fortificazione contro i barbari, Castel Sant’Angelo deve il suo nome a una leggenda a sfondo religioso, come d’altronde molte di quelle che si raccontano a Roma, dove da sempre sacro, profano, mito e leggenda camminano a braccetto.

Dopo aver salvato la zona del Vaticano dal sacco dei Visigoti di Alarico del 410 e dei Vandali di Genserico del 455, quello che era stato il Mausoleo di Adriano cambiò nome nel 590: durante una grave pestilenza che affliggeva Roma, Papa Gregorio Magno ebbe un’apparizione dell’arcangelo Gabriele che, dalla sommità dell’edificio, riponeva la spada nel fodero. Ne dedusse che la pestilenza che aveva colpito la città di Roma fosse finalmente finita ed in effetti fu proprio così. Il Papa fece dunque posizionare la statua esattamente nel punto dove aveva visto l’Arcangelo nella sua visione: la statua originariamente era in legno ed andò distrutta e sostituita più volte. Quella che si può ammirare oggi è la sesta versione, collocata sopra Castel Sant’Angelo nel 1753.

La leggenda della Colonna Traiana di Roma

38 metri di altezza per oltre 1000 tonnellate di peso: la colonna Traiana è un monumento impressionante che riporta su di sè una storia narrata come in uno storyboard cinematografico, di forma elicoidale e dai contenuti commoventi. L’ignoto scultore infatti, nel riportare le campagne vittoriose dell’imperatore Traiano nella moderna Romania, dipinse gli abitanti di quelle terre, i Daci, come valorosi combattenti, scacciati dalle loro case dopo aver combattuto con onore.

Un lavoro gigantesco quanto enigmatico: anche lo scultore avrebbe dovuto sapere infatti che nessuno, vista l’altezza del monumento, avrebbe mai potuto leggere l’intera storia.

Quando Traiano morì, nel 117 d.C., le sue ceneri e quella di Pompea Plotina, sua moglie, furono collocate in un’urna d’oro dentro la base cava della colonna. Entra qui in scena una nuova leggenda a sfondo religioso: si narra che il monumento sia sopravvissuto grazie a Papa Gregorio Magno (sempre lui!) che, colpito da una scena in cui si vedeva Traiano aiutare una donna il cui figlio era stato ucciso, pregò per la salvezza della sua anima.

A questo punto la leggenda si divide: una versione racconta che Dio apparve allora al Papa annunciando che l’anima di Traiano era salva, ma chiedendogli di non intercedere più per i pagani, un’altra vuole che quando le ceneri furono esumate, la lingua di Traiano, ancora intatta, raccontò di come la sua anima fosse salva dall’inferno. La terra intorno fu perciò dichiarata sacra e la colonna risparmiata. La statua di Traiano rimase sulla cima fino al 1587, quando venne sostituita con quella di San Pietro.

Leggende di Roma: la Basilica di Santa Maria del Popolo e quella di Santa Maria Maggiore

La Madonna è protagonista di molte leggende popolari romani: una di queste avrebbe portato alla fondazione della Basilica di Santa Maria del Popolo. Si racconta infatti che in quel luogo si trovasse un albero di pioppo maledetto, cresciuto sulla tomba del suicida imperatore Nerone. Papa Pasquale II, secondo la leggenda, sognò la Vergine Maria che lo spinse a far costruire proprio lì una chiesa in suo onore, per esorcizzare il luogo e placare gli spiriti. 

Non è questa l’unica apparizione mariana ad aver portato alla costruzione di una chiesa: secondo la leggenda, nella notte del 5 agosto del 358 d.C. la Vergine Maria apparve in sogno a Papa Liberio (e a un patrizio di nome Giovanni) chiedendo loro di costruire una chiesa nel luogo che avrebbe indicato. Proprio quel giorno, l’Esquilino fu travolto da una incredibile nevicata fuori stagione: quell’evento passò alla storia come il miracolo della neve, e nel luogo dove nevicò sorge la Basilica di Santa Maria Maggiore, che è una delle Basiliche papali, scelta da Papa Francesco come luogo del suo eterno riposo. Ogni anno, il 5 agosto, si svolge una festa per celebrare la Madonna della Neve e una messa solenne per omaggiare la Vergine Maria, con la caduta dall’alto di migliaia di petali di rosa bianchi a simboleggiare i fiocchi.

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