‘FUORI POSTO’: Il format che trasforma la ‘storytelling therapy’ in prodotto multimediale

Nel panorama della comunicazione contemporanea, dove i confini tra media, format e linguaggi si fanno sempre più fluidi, FUORI POSTO – Storie di destini piegati LIVE si impone come uno dei progetti più interessanti del nuovo storytelling italiano. Ideato da Valerio Savaiano, strategist della comunicazione pubblica, e da Mirko Frezza, attore e figura di riferimento nei percorsi di reinserimento sociale attraverso l’arte, il format trasforma il racconto biografico in un vero dispositivo narrativo, capace di generare attenzione, empatia e consapevolezza.

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La sua forza sta nella doppia natura del progetto: evento dal vivo e, al tempo stesso, prodotto multimediale strutturato. Prodotto da Sprixar srl in collaborazione con Fukyo Media, FUORI POSTO si presenta con un impianto essenziale — nessuna scenografia, nessun artificio teatrale, solo la voce e la presenza dei protagonisti — ma costruisce attorno a quel nucleo un architettura mediale complessa. Ogni incontro viene registrato integralmente e rielaborato in un podcast narrativo di 45–60 minuti, con un lavoro dedicato di editing, sound design, musiche originali e montaggio. L’obiettivo è trasformare la testimonianza in un prodotto culturale autonomo, pensato per la fruizione digitale e distribuito su Spotify, Apple Podcast, YouTube e le principali piattaforme.

Fuori Posto: gli ospiti

Le tre nuove puntate — 3, 12 e 19 dicembre 2025 al Polo Culturale Ex Campari — mettono in dialogo mondi creativi differenti. Il performer digitale Mario De Lillo, il musicista e compositore Natalio Mangalavite e il produttore discografico Giacomo Maiolini portano sul palco percorsi personali e professionali che oscillano tra esposizione pubblica, identità, caduta e rinascita.

Sostenuto da Roma Capitale per il Giubileo 2025, con il supporto di Zètema Progetto Cultura, FUORI POSTO rappresenta un modello di produzione culturale cross-mediale: un format che utilizza il racconto come strumento di analisi sociale e la comunicazione come atto civile, trasformando la fragilità in un contenuto culturale capace di produrre impatto reale.