Un progetto di valorizzazione culturale e digitale trasforma siti archeologici periferici in un patrimonio accessibile, inclusivo e permanente.
Rendere visibile ciò che per anni è rimasto ai margini dei circuiti culturali tradizionali: è questa la sfida al centro di Roma Invisibile – Virtual Tour tra i tesori nascosti del Municipio V, progetto promosso da Velvet Movie e finanziato da Roma Municipio V su concessione del Ministero della Cultura – Soprintendenza Speciale di Roma. La restituzione finale dell’iniziativa è in programma sabato 20 dicembre alle ore 18, negli spazi di Fortezza Est a Tor Pignattara.
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Il progetto nasce da una constatazione semplice ma decisiva: una parte significativa del patrimonio storico-archeologico romano si trova nelle aree periferiche della città, spesso poco accessibili, difficili da visitare o del tutto escluse dai flussi turistici e culturali. Roma Invisibile interviene proprio su questo squilibrio, utilizzando strumenti digitali immersivi di nuova generazione per restituire valore, visibilità e fruibilità a luoghi di straordinaria importanza storica.
Quattro i siti selezionati come casi studio emblematici del Municipio V: il Mausoleo di Sant’Elena, l’Acquedotto Alessandrino, l’area archeologica della Casa Calda e Via Collatina Vecchia. Spazi che raccontano epoche e funzioni diverse — dall’archeologia tardo-antica alle grandi infrastrutture idrauliche romane, fino alle vie di collegamento suburbane — e che, grazie al progetto, diventano parte di un unico racconto territoriale.
Roma Invisibile, tra digital twin e VR
Il lavoro si è sviluppato su un doppio binario. Da un lato, la realizzazione di riprese immersive a 360° in altissima definizione, curate in collaborazione con BUILD2BIT, capaci di restituire la dimensione percettiva e ambientale dei luoghi. Dall’altro, un complesso processo di rilievo fotogrammetrico e modellazione 3D, sviluppato con 7Heroes, basato su centinaia di immagini ad alta risoluzione. Da qui nascono i digital twin dei siti: modelli tridimensionali ad alta fedeltà, scientificamente accurati e ottimizzati per l’interazione in ambienti virtuali.
L’integrazione finale avviene all’interno di un ambiente VR interattivo, in cui l’utente può muoversi liberamente, esplorare i modelli tridimensionali, attivare contenuti di approfondimento e costruire un percorso di visita personalizzato. Un’esperienza progettata per essere accessibile anche a persone con difficoltà motorie, ampliando concretamente il pubblico potenziale.
Roma Invisibile non è solo un evento o un prodotto tecnologico, ma un modello replicabile di valorizzazione culturale, che unisce documentazione scientifica, innovazione digitale e inclusione sociale. Un esempio concreto di come le nuove tecnologie possano diventare strumenti strategici per ripensare il rapporto tra centro e periferia, tra memoria e contemporaneità, tra tutela e accesso al patrimonio.