‘Non ballo da sola 2025’, arte e cultura contro la violenza di genere

Nel cuore di novembre, quando il calendario ricorda la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’arte torna a farsi presenza, corpo, parola. È in questo orizzonte che nasce la settima edizione di Non ballo da sola, la rassegna ideata da CUBO, museo d’impresa del Gruppo Unipol, che fino al 27 novembre 2025 unisce cinque città in un unico movimento culturale e civile.

Una rete di dodici appuntamenti gratuiti – tra performance, teatro, talk e laboratori educativi – che trasforma il linguaggio artistico in strumento di riflessione collettiva. Obiettivo: affrontare la violenza di genere con uno sguardo corale, stimolando consapevolezza e responsabilità. E dando spazio a chi, attraverso l’arte, indaga le sue dinamiche emotive, psicologiche e sociali.

L’immagine guida della rassegna, un dettaglio dell’opera Oriental Windows – Nippon song from golden garden di Luca Bellandi, richiama un immaginario sospeso e intimo. Quasi una finestra da cui osservare, ascoltare, ripensare ciò che spesso resta sommerso. Un’immagine-manifesto che sintetizza perfettamente lo spirito del progetto.

Luca Bellandi, Oriental Windows – Nippon song from golden garden, 2019, Patrimonio Artistico del Gruppo Unipol

Gli eventi e le città coinvolte

Ad aprire il percorso è Torino, con Alas di Elena Annovi, performance in cui il corpo si ribella e si riappropria di sé, trasformando la danza in gesto di liberazione. Milano segue con due appuntamenti complementari – il recital di Isabella Ragonese e un laboratorio per le scuole curato da Fondazione Libellula.

Firenze offre, invece, un doppio sguardo. Da un lato il talk dedicato all’universo dell’amicizia femminile con Stefania Porrino e Francesca Sancin. E dall’altro, il primo modulo educativo in streaming su stereotipi, web e social, per raggiungere scuole di tutta Italia.

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Bologna concentrerà tre giorni di attività che vanno dall’educazione ai sentimenti al ruolo degli uomini nella lotta alla violenza di genere. Fino allo spettacolo di Milena Mancini, Sposerò Biagio Antonacci, un monologo che scardina l’assuefazione alla violenza, ricordando quanto sia urgente cambiare lo sguardo e il linguaggio pubblico.

Foto di Stefania Casellato

Dal 24 al 26 novembre Verona accoglie Lorenzo Maragoni con Tipico maschio italiano e Anna Maria Troisi con Ridicola, monologo ispirato a Dostoevskij. In parallelo, nuovi laboratori per le scuole continueranno a creare spazi di dialogo tra adolescenti e educatori.

Il 27 novembre la rassegna si chiuderà con il secondo modulo didattico Hip-Hop Philosophy che affronta pregiudizi e modelli positivi attraverso la cultura urbana, uno dei linguaggi più accessibili per le nuove generazioni. Tutti gli eventi sono gratuiti: un gesto volutamente politico, che amplifica l’idea di cultura come bene comune e accessibile. La prenotazione è obbligatoria per Milano, Firenze, Bologna e Verona tramite il sito, mentre a Torino l’ingresso è libero.

Immagini da Ufficio Stampa