Nicola Piovani a ‘Quando la banda passò’: la musica che unisce la comunità

C’è un filo invisibile che attraversa le colline dell’Alta Tuscia. Come un’eco di fiati e tamburi che risuona tra le piazze, i borghi e le voci della memoria. È il suono di Quando la banda passò, progetto che intreccia musica popolare, poesia e sperimentazione sonora in un viaggio collettivo. E che il 12 ottobre approda al Teatro Boni di Acquapendente (VT) con un ospite d’eccezione: Nicola Piovani.

L’incontro con il maestro premio Oscar – a ingresso gratuito – segna una tappa speciale del progetto e inaugura la stagione 2025–2026 del teatro diretto da Sandro Nardi. Non un concerto nel senso tradizionale, ma una narrazione che si fa coro. Con la banda diventa metafora di una comunità che si riconosce nel suono. Una celebrazione delle radici, delle piccole storie e dei gesti quotidiani che fanno di un luogo un paesaggio dell’anima.

Ideato e curato da Oscar Pizzo e Paolo Dalla Sega, con la partecipazione di Massimo Sigillò Massara, Eleonora Fisco e Lorenzo Maragoni, il progetto esplora la musica come linguaggio comunitario e come strumento di rigenerazione culturale.

Crediti MUSA, via Ufficio Stampa

Dopo le prime restituzioni pubbliche – a Villa Torlonia a Roma e a Trevinano, nel cuore dell’Alta Tuscia – il progetto torna ora in scena con Piovani. Romano con radici familiari nel viterbese, il maestro ha all’attivo una carriera che attraversa più di mezzo secolo. Tra cinema, teatro e canzone, con colonne sonore diventate patrimonio collettivo. A partire da La vita è bella di Roberto Benigni (che gli valse l’Oscar nel 1999) ai film di Fellini, Moretti, Bellocchio, Tornatore e i fratelli Taviani.

Ma l’anima di Piovani è, da sempre, profondamente teatrale. Ed è proprio nel dialogo tra scena e musica che il suo incontro con Quando la banda passò trova terreno fertile. Il compositore sarà protagonista di una conversazione con il pubblico che unisce racconto, riflessione e aneddoto, accompagnata da momenti sonori e da quella leggerezza profonda che contraddistingue il suo modo di raccontare l’arte e la vita.

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Il progetto Trevinano RI-Wind

Quando la banda passò nasce all’interno di Trevinano RI-Wind, programma di rigenerazione culturale, sociale ed economica finanziato dal Ministero della Cultura con i fondi del PNRR “Attrattività dei borghi storici”. Minuscola frazione del Comune di Acquapendente con appena 120 abitanti, Trevinano diventa così un laboratorio di sperimentazione culturale. Qui, la musica, la poesia e l’arte contemporanea sono strumenti di riscoperta collettiva.

Il nome stesso del borgo – derivato da Trivium, “incrocio” – racconta bene la sua vocazione: un punto d’incontro geografico tra Lazio, Umbria e Toscana, oggi trasformato anche in un crocevia creativo. In questo contesto, le bande – un tempo simbolo di festa, orgoglio e identità – tornano così a essere il cuore pulsante della comunità. Non più solo esecuzioni di marce e inni, ma voci vive che si fondono con la parola poetica e con i suoni della contemporaneità.

Trevinano Ri-Wind, Foto dal Comune di Trevinano

Il progetto si affianca a un ampio programma di eventi, laboratori e mostre che tra il 2025 e il 2026 trasformeranno l’Alta Tuscia in un laboratorio diffuso di creatività. Accanto alla musica e alla poesia, il progetto prevede anche un percorso di arte contemporanea curato da Davide Sarchioni per dare vita a un museo a cielo aperto permanente.

E così, tra una marcia popolare e una poesia performativa, tra un dialogo con Nicola Piovani e una performance nel borgo, Quando la banda passò si fa esperienza estetica e civile. Un viaggio tra arte, memoria e futuro.

Immagini da Ufficio Stampa