Grazie all’intuito del professor Emmanuele Emanuele, lo storico palazzo ottocentesco è diventato un avamposto di modernità nel cuore della Capitale

E’ appena stata inaugurata a Roma la mostra Ipotesi Metaverso, un affascinante viaggio nella mente degli artisti del passato e del presente che si incontrano in un dialogo sul piano metafisico e filosofico: scenario di questa innovativa esposizione, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, l’ottocentesco Palazzo Cipolla di via del Corso, a Roma, che ospita ancora una volta un’esposizione originale e dal sapore futuristico.

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Un incontro molto suggestivo, quello fra i fasti del passato e l’irrequieta innovazione tecnologica e del pensiero, che non è inedito: grazie all’intuizione del professor Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro, il palazzo è da anni avamposto contemporaneo della Capitale e riesce ad inteercettare tendenze e linguaggi innovativi, promuovendo l’arte contemporanea in ogni sua sfumatura.

Ben 59 le mostre organizzate a Palazzo Cipolla in poco più di vent’anni: dalla storica mostra di Banksy a Quayola, passando per London Calling per arrivare fino a Ipotesi Metaverso, che è la prima mostra anche a livello internazionale ad interrogarsi sull’aspetto filosofico, tecnologico ed esistenziale del Metaverso.

Il Prof. Emanuele, avvocato cassazionista, economista, esperto in materia finanziaria, tributaria ed assicurativa, saggista, autore di libri di economia e poesia, ha sempre creduto nella cultura come leva per sollevare il mondo intero, con un impegno a 360 gradi non solo nell’arte ma anche nella ricerca scientifica, nella solidarietà, nell’educazione scolastica: un umanista in senso letterale che persegue la bellezza, in qualunque lingua essa parli.

Proprio su progetto e impulso del prof., nel 1999 Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra diventano le due sedi museali prospicienti del Museo Fondazione di Roma, come poli attivi dal punto di vista artistico e culturale: da allora, al loro interno, sono state realizzate oltre 59 mostre temporanee, in collaborazione con i più prestigiosi musei internazionali, tra cui il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Museo di Stato di San Pietroburgo, il Museo Puškin ed il Museo del Cremlino di Mosca, il Museo del Louvre di Parigi, il Palace Museum di Pechino, la Gemäldegalerie di Berlino, The Honolulu Academy of Arts, il Whitney Museum of American Art di New York.

Ipotesi Metaverso, prof. Emanuele: “La tecnologia sempre al servizio dell’atto creativo”

«Già nel 2021, portando a Palazzo Cipolla la mostra del media-artist Quayola Re-coding, ho voluto dimostrare, attraverso un linguaggio completamente nuovo, che le tecnologie più attuali si mettono al servizio dell’atto creativo in tutte le sue forme, offrendo all’artista ed ai suoi fruitori nuovi strumenti per esplorare l’ineffabile mistero del fare arte. E oggi desidero proseguire in questo solco improntando l’attività espositiva alla modernità della mia visione e all’apertura universale del mondo alle sue diverse proposizioni: da qui, come detto, nasce la mostra Ipotesi Metaverso. Spero sinceramente che questa mostra, nella quale abbiamo chiamato a esporre giovani artisti noti già nel mondo, in Oriente, in America, in Europa, possa dare contezza di questa mia visione innovativa e radicalmente rivoluzionaria. Ma soprattutto mi auguro che da questa esperienza scaturisca il conforto di una visione positiva del mondo che si evolve, che non si arresta e che continua, con mezzi differenti dal passato, a produrre emozioni universali» spiega il Prof. Emmanuele Emanuele, e aggiunge: «Questa mostra si configura come la sintesi di quello che è il mio pensiero, ovvero che oggigiorno è necessario ed imprescindibile coniugare la tradizione con il nuovo che avanza, con il mondo digitale, con l’apporto delle nuove tecnologie, che costituiscono una vera rivoluzione anche nella maniera di manifestare il sentimento che è, fin dall’alba dei tempi, alla base dell’opera d’arte. A chi teme che la tecnologia possa sopraffare le specificità dell’essere umano, rispondo con la convinzione secondo cui l’umanità saprà trovare le risorse giuste per convivere con essa e non esserne totalmente asservita: in altre parole, ne sfrutterà le potenzialità affinché migliorino qualitativamente il nostro vivere. Per questo credo fortemente alla coesistenza del passato e del futuro e, come ho detto prima, ritengo che anche l’arte si sia uniformata a questa compresenza».