Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano segue da vicino i lavori della Cop27 e apre a una serie di visite speciali per sensibilizzare sul tema dei cambiamenti climatici

In occasione della conferenza delle parti delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP27), che si terrà in Egitto a Sharm El-Sheikh dal 7 al 18 novembre 2022 e che vedrà capi di Stato e delegati di quasi 200 Paesi impegnati a decidere azioni e misure per contrastare il riscaldamento globale, il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS rilancia la campagna #faiperilclima nata in occasione della COP26 nel 2021 – con un nuovo programma di iniziative volte a diffondere conoscenza sul tema del cambiamento climatico a partire dall’esperienza della Fondazione nei suoi Beni, dove la crisi ambientale si tocca con mano. 

Il cuore della campagna saranno le visite speciali organizzate nei Beni FAI, nei weekend fino a domenica 20 novembre: guide d’eccezione come geologi, botanici, agronomi, pedologi, geografi e altri esperti condurranno il pubblico a osservare e toccare con mano gli effetti del cambiamento climatico sui luoghi di storia e di natura curati e gestiti dalla Fondazione e illustreranno strategie e progetti di adattamento e mitigazione, già avviati o prossimi, a partire da semplici buone pratiche che il FAI adotta nei suoi Beni e che tutti possiamo e dobbiamo adottare.

La varietà straordinaria dei Beni FAI, dalle Alpi alla Sardegna, dai pascoli alle zone umide, dal Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia al Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento, consentirà di approfondire i diversi effetti del cambiamento climatico che minaccia gli ecosistemi naturali, la biodiversità e le colture tradizionali, ma anche i paesaggi urbani e i monumenti storici: la salute dell’ambiente e la nostra.

Sempre nell’ambito della campagna #faiperilclima, il FAI seguirà da vicino i lavori della COP27 e ne racconterà lo svolgimento con news sui suoi canali web; lunedì 21 novembre, a conclusione della conferenza, il FAI ne commenterà gli esiti e le prospettive, coinvolgendo autorevoli esperti in un incontro webinar aperto a tutti, che verrà trasmesso in diretta da Casa Bortoli, Bene del FAI a Venezia, città simbolo del cambiamento climatico.

Appuntamenti con il FAI: le visite speciali

PALAZZO E GIARDINI MORONI, Bergamo

Domenica 13 novembre, ore 15

Passeggiando con l’apicoltorevisita a cura di Annunzio Grisa, apicoltore

Palazzo e Giardini Moroni in collaborazione con API Bergamo – Associazione produttori Apistici della provincia di Bergamo e la Cooperativa I Sogni, propone un appuntamento speciale dedicato alla scoperta degli insetti impollinatori, il cui ruolo è cruciale per l’equilibrio degli ecosistemi. Annunzio Grisa, esperto apicoltore e tra i fondatori dell’Associazione Apistici Bergamaschi, ci condurrà in una passeggiata all’interno dei Giardini e dell’ortaglia di Palazzo Moroni alla scoperta della biologia delle api mellifere, del loro ruolo di mantenimento della biodiversità e di quanto, per la sua esperienza tra le arnie, il cambiamento climatico ha potuto incidere nell’ecosistema di questi preziosi insetti impollinatori.

VILLA DELLA PORTA BOZZOLO, Casalzuigno (VA)

Sabato 19 novembre, ore 11

Giardini antichi, clima nuovovisita a cura di Raffaele Orrù, agronomo

Il lavoro del giardiniere comporta da sempre una certa dose di rischio, legata alla imprevedibilità nell’andamento delle temperature e delle precipitazioni. Pur in questa generale incertezza, i decenni passati erano caratterizzati da un’alternanza stagionale nel complesso piuttosto regolare. I fenomeni climatici estremi sono sempre esistiti ma, in anni recenti, la loro frequenza e intensità è andata accentuandosi a causa dei mutamenti climatici di natura antropogenica. Questi cambiamenti nel clima comportano una serie di problematiche che coinvolgono anche i patrimoni botanici di parchi e giardini e la loro gestione. Specie vegetali e tecniche di coltivazione impiegate per secoli risultano oggi da ripensare per adattarsi alle nuove condizioni. In un parco o giardino storico si accompagna a tutto questo anche la necessità di mantenere la memoria del luogo senza stravolgerne l’identità. Presso il parco di Villa Della Porta Bozzolo, così come negli altri Beni FAI, sono in atto da tempo attente e ragionate strategie per accompagnare il patrimonio botanico e paesaggistico in una transizione verso tipologie di opere a verde più resilienti, meno esigenti in termini manutentivi e maggiormente adattabili al cambiamento climatico in atto. La visita con l’agronomo Raffaele Orrù sarà l’occasione per approfondire alcune di queste strategie e per riflettere sull’evoluzione a cui il paesaggio sia naturale che antropizzato sta andando incontro.

CASTELLO E PARCO DI MASINO, Caravino (TO)

Sabato 19 novembre, ore 15

Montagna e sicurezza del territorio – visita a cura di Michele Freppaz, docente presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino ed esperto di neve e suoli d’alta quota

La crisi climatica comporta conseguenze e sfide importanti per la montagna a partire dall’arretramento dei ghiacciai e dalla riduzione della copertura nevosa con disastrose conseguenze per l’equilibrio ambientale del pianeta. Il Castello di Masino domina la vasta piana del Canavese da un’altura antistante la suggestiva barriera morenica della Serra di Ivrea alle cui spalle svettano le Alpi. La Serra ha, infatti, origine sulle pendici meridionali della Colma di Mombarone (2.371 m) la sua formazione è di origine glaciale e risale al pleistocenecreata dal trasporto di sedimenti verso la Pianura Padana operato nel corso delle glaciazioni dal grande ghiacciaio che percorreva la vallata della Dora Baltea. A partire dagli eventi climatici del passato che hanno portato all’attuale conformazione dei luoghi, durante la visita condotta dal professor Michele Freppaz si affronteranno le conseguenze dell’attuale crisi climatica, raccontando dei fenomeni che oggi registriamo sulle nostre montagne fino alle ripercussioni per tutto il territorio e degli interventi di mitigazione e adattamento necessari per la messa in sicurezza dei territori.

SALINE CONTI VECCHI, Assemini (CA)

Domenica 20 novembre, ore 11

Una nuova colonizzazione: le specie esotiche invasive – visita a cura di Gianluigi Bacchetta, botanico

Il cambiamento climatico ha ripercussioni determinanti sulla vita biologica e sul mondo vegetale in particolare, tra questi anche la proliferazione e distribuzione di specie vegetali trasferite dall’uomo al di fuori del loro areale naturale in maniera deliberata o accidentale, note come specie alloctone o esotiche invasive. Da un’attenta analisi geobotanica dei contesti lagunari di Santa Gilla – 2700 di stagno in cui si estendono le saline più longeve della Sardegna, le Conti Vecchi – si rileva come la componente esotica invasiva delle specie botaniche si avvantaggi sempre più rispetto a quella autoctona, proprio in virtù del cambiamento climatico in atto a cui maggiormente si adatta. Durante la camminata, guidata dal botanico Gianluigi Bacchetta, verrà approfondito questo tema in relazione ai contesti ambientali, alle infrastrutture esistenti e agli effetti nel tempo determinati dal riscaldamento globale.

PARCO VILLA GREGORIANA, Tivoli (RM)

Domenica 20 novembre, ore 11

Un paesaggio costruito sui salti di quota. Il fragile equilibrio tra il fiume Aniene e il territorio tiburtino – visita a cura di Carlo Innocenti, funzionario Enel Produzione idroelettrica

Una passeggiata per scoprire quanto la storia della città di Tivoli sia stata segnata dal passaggio di un fiume, l’Aniene e dallo scorrere delle sue acque che ne hanno disegnato il paesaggio. La visita sarà l’occasione per leggere il territorio a seguito delle alluvioni occorse dal 105 a.C. in poi, con le relative modifiche delle terrazze e dei poggioli su cui si sviluppava l’antica Tibur fino alle sistemazioni gregoriane ottocentesche, ragionando anche su come si agisce – o si dovrebbe agire – oggi per ridurre i rischi generabili dagli eventi meteo-idrologici estremi. Durante la visita, guidata da Carlo Innocenti, verranno trattati anche i temi connessi ai cambiamenti climatici, come gli effetti sulla flora e le conseguenze delle piogge violente durante e a fine della siccità, che mettono a rischio il monumento di cui la Fondazione si prende cura quotidianamente per trasferirlo alle future generazioni.

CASTELLO DI AVIO, Sabbionara di Avio (TN)

Domenica 20 novembre, ore 17

Come cambia l’olio in relazione al climaconferenza e degustazione a cura dei produttori Michele Adami e Alessandro Sometti

Le variazioni climatiche degli ultimi anni – alte temperature, siccità prolungata alternata a piogge intense, ecc. – hanno avuto un forte impatto sulle produzioni olivicole del nostro paese. In un incontro speciale dedicato alla crisi climatica in corso verrà affrontato il tema dell’olivicoltura, in cui Alessandro Armani, Property Manager del Castello di Avio, racconterà di come l’olivo – coltivazione presente anche al Castello e di cui si farà la raccolta quest’anno – sia cambiato negli anni a causa delle mutate condizioni climatiche, con la crescita in particolare dei fenomeni estremi. Attraverso una degustazione guidata dell’olio i partecipanti verranno guidati a “sentire” come stia cambiando anche il prodotto olio, proprio in relazione al clima. Interverranno due produttori: Michele Adami della condotta Slow Food Valle dell’Adige-Alto Garda (azienda agricola OlioCRU) e Alessandro Sometti del Garda Veronese associato al Marchio del Baldo (azienda agricola El Siresol). Gli esperti guideranno il pubblico all’assaggio di due dei loro olii del 2019/2020 e, se già possibile, anche dell’olio nuovo. Alla degustazione non mancherà l’olio del Castello di Avio.