In un lungo post su Instagram, Pete Parada spiega le ragioni del suo allontanamento dagli Offrspring. Con qualche considerazione.

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Il batterista degli Offspring, Pete Parada, ha reso noto a mezzo Instagram di essere stato allontanato dalla band perché impossibilitato a vaccinarsi. Un lungo post in cui il musicista ha spiegato come mai non sarà in tour e cosa pensa effettivamente della situazione vaccini negli USA.

«Ho delle notizie sfortunate e difficili da condividere. – scrive Parada in un post – So che molti dei miei amici stretti e familiari avrebbero preferito ascoltare queste parole prima in privato. Mi scuso per la natura pubblica di questa divulgazione, ma non so come avere questa conversazione più volte. A causa della mia storia medica personale e dei suoi effetti collaterali, il mio dottore mi ha consigliato di non fare iniezioni in questo momento.

«Ho preso il virus più di un anno fa, per me fu leggero. Sono sicuro quindi di riuscire ad affrontarlo di nuovo, ma non sono sicuro di poter sopravvivere ad un altro round post-vaccino per la Sindrome di Guillain-Barré. Ce l’ho da quando sono un bambino ed è progressivamente peggiorata durante la mia vita. Purtroppo per me (e per la mia famiglia, che sta sperando di avermi accanto un po’ più di tempo) il rischio supera i benefici».

Queste le spiegazioni di Pete, che poi prosegue.

«Dato che non sono in grado di rispettare quello che sta diventando sempre più un mandato del settore, è stato deciso recentemente che non è sicuro che io stia in giro, nello studio o in tour. Lo sto dicendo perché non mi vedrete ai prossimi concerti. E voglio anche condividere la mia storia così che chiunque stia sperimentando l’agonia e l’isolamento di essere lasciato indietro in questo momento sappia che non è completamente solo. Non ho sentimenti negativi nei confronti di la mia band. Loro stanno facendo ciò che credono sia meglio per loro, mentre io faccio lo stesso. Auguro il meglio a tutta la famiglia Offspring! Ho il cuore a pezzi al pensiero di non vedere la mia road community e mi manca connettermi con i fan più di quanto possa esprimere a parole».

Pete Parada: «Tutte le voci meritano di essere ascoltate»

La riflessione del batterista diventa poi più socio-politica.

«Le ragioni per cui non faccio il vaccino nel mio caso sono mediche – dice – ma voglio essere sicuro di non parlare solo per me stesso. Devo asserire, inequivocabilmente, che supporto il consenso informato che necessita una scelta non aggravata dalla coercizione. Non credo sia etico o saggio permettere a chi ha più potere (governo, corporazioni, organizzazioni, datori di lavoro) di definire le procedure mediche per chi ha meno potere».

«Ci sono tante persone (come me) per cui fare un vaccino comporta più rischi del virus. Molti di noi non condividono pubblicamente una decisione privata presa con attenzione insieme ai nostri medici. Sappiamo che non è una conversazione semplice. Se sembra che metà della popolazione stia avendo una reazione sorprendentemente differente da quanto ci si aspettasse a queste iniezioni, dipende probabilmente dal fatto che le loro esperienze di vita sono realmente sorprendentemente differenti. E le loro ragioni vanno da un rischio calcolato/analisi dei benefici, all’incapacità finanziaria di prendersi dei giorni di lavoro/mancanza di assistenza sanitaria per i potenziali effetti collaterali, fino a una comprensibile sfiducia in un sistema che non ha mai dato priorità alla salute e al benessere della sua comunità».

«Spero che possiamo imparare a fare spazio a tutte le prospettive e le paure a cui oggi assistiamo. – conclude Pete – Evitiamo la sfortunata tendenza a dominare, disumanizzare e urlarci addosso. La popolazione esitante non è un gruppo monolitico. Tutte le voci meritano di essere ascoltate».