40 testimonianze nel libro ‘Testimoni di una Pandemia’, tra cui quella di Elio: «Il Covid prima o poi passerà, l’autismo non passa mai».

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Testimoni di una Pandemia – Cosa succede ai tempi del Coronavirus? è il titolo del libro – gratuito e disponibile per il download sul sito www.portamipermano.it – che mette insieme 40 interviste e racconta la vita di medici, infermieri, studenti, insegnanti, commercianti e di famiglie con bambini nello spettro dell’autismo. Con due grandi specifiche: il racconto verte sull’isolamento sociale legato al lockdown e sulle famiglie milanesi, e non a caso il libro è frutto dell’associazione Portami per Mano di Corso Porta Romana a Milano.

«Dalla nostra fondazione, nel 2017, ci battiamo per l’inclusione di bambini autistici e con disabilità. – spiega Viviana Polimeni, presidente di Portami per Mano – Nel periodo del lockdown abbiamo voluto creare degli spazi di condivisione virtuale, dove chi soffriva l’isolamento potesse confrontarsi con gli altri della nostra comunità. Proprio le politiche del distanziamento sociale hanno reso tutto più difficile, ma poi grazie anche ai laboratori virtuali su Zoom abbiamo raccolto alcune testimonianze davvero preziose, che abbiamo deciso di trasformare in interviste».

Dal bisogno di connessione nasce la ricerca – da parte dell’associazione – di testimonianze di persone che si sentissero isolate. E ha scoperto una rete di mamme, papà e professionisti di vari settori che hanno sofferto l’isolamento, ma hanno trovato anche una strategia per uscirne.

«Ho cercato, per quanto possibile, di non privare i miei studenti delle loro lezioni e questo non solo per senso del dovere, ma soprattutto perché ho realmente avvertito il mestiere dell’insegnante come qualcosa di essenziale in questo momento storico», dice Andrea Beneggi, insegnante di storia al liceo San Carlo di Milano.

Testimoni di una Pandemia, le parole di Elio

Tra gli intervistati nel volume Testimoni di una Pandemia – Cosa succede ai tempi del Coronavirus?, c’è anche Stefano Belisari – l’Elio del gruppo delle Storie Tese – che durante la diretta di presentazione del volume ha contribuito con un videomessaggio.

«Perché è importante parlare di autismo in tempi di Coronavirus? – dice Elio – È importante parlare di autismo sempre, perché si sa troppo poco. È una condizione diffusissima, più di quanto si potrebbe pensare. E più cose si sanno sull’autismo e più siamo in grado di affrontarlo e di aiutare i soggetti con autismo. Aggiungo che, in tempi di Coronavirus, le sofferenze a cui è sottoposto chi ha l’autismo sono raddoppiate. E concludo con un’osservazione ovvia, ma a cui pochi pensano. Il Coronavirus prima o poi passerà, l’autismo non passa mai. Per cui per favore parliamone e aiutiamo chi è in quella condizione».