Immagini ansiose, dirette da Mauro Nigro, e musica frammentata in una narrazione che solo alla fine svelerà i suoi segreti. Il prossimo 20 novembre uscirà il lavoro della band cosentina, intitolato “Uscirne Illesi” e distribuito da Goodfellas/Believe Music.

Il singolo/video Purgatorio (diretto da Mauro Nigro), anticipa il primo album della band cosentina ARTICO, “Uscirne Illesi” (in uscita il prossimo 20 novembre, prodotto da Overdrive e Artico, mixato e masterizzato da Riccardo Pasini dello Studio73 – Ravenna). ARTICO nasce dall’idea di Yandro Estrada e Ignacio Nisticò (entrambi ex Camera237). La visione dei due è di creare un suono diretto, senza fronzoli e, con il coinvolgimento di Francesco Clarizio (ex A Minute to Insanity) e Ettore Giardini (Ex Etereae), la band si incanala su territori vicini etichettandolo ad un post hardcore di matrice emotional che attinge dal noise e dal post punk americano dei 90’s, con testi in italiano che si collocano in modo naturale nella tradizione della scuola hardcore italiana. Nel Marzo del 2019 fanno il loro esordio live esibendosi come opening act dei GOMMA al Mood Social Club (Rende, Cosenza). Nei mesi successivi partecipano a due rassegne calabresi importanti come il Color Fest “EXTRA” a Lamezia Terme e al Festival delle periferie all’ Unical di Rende. Nel Dicembre del 2019 trionfano in una campagna crowfounding per la realizazzione del loro primo disco (“Uscirne Illesi”) e decidono di affidare la produzione artistica a Riccardo Pasini (già dietro il mixer per STORM[O], Raien, Ottone Pesante, Nero di Marte). Le registrazioni vengono realizzate all’Officina 33 Giri di Cosenza sotto la supervisione di Joe Santelli mentre le voci vengono aggiunte a Milano con l’aiuto di Danilo Gentili. Il disco viene mixato e masterizzato dallo stesso Pasini nel Marzo 2019 con il coinvolgimento di Overdrive Records e Non Ti Seguo Records.  L’album, in uscita il prossimo 20 novembre, è pubblicato per Overdrive Records, Non Ti Seguo Records, True Bypas  e distribuito  da Goodfellas/Believe Music. E, come per il singolo che anticipa il lavoro, dovrebbe muoversi fra  sonorità  post-hc/noise rock di scuola americana, una sezione ritmica frenetica e convulsa con chitarre stridenti e affilate  ed  una caratteristica vocalità che  urla stati d’animo e, per certi versi,  sembra avere punti di contatto con quella di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Una curiosità per una band che, comunque, si ritaglia già da oggi una posizione di rilievo nel panorama indie rock nazionale.