Imperdibile appuntamento con Cafè Loti, Nando Citarella & Tamburi del Vesuvio, Stefano Saletti & Banda Ikona, Pejman Tadayon Sufi Ensemble. Per ‘Auditorium Reloaded’ una serata di world music Dai canti dell’antico mare al sufismo.

Sono già aperte le prevendite per La Notte del Caffè, l’evento musicale che andrà in scena il 4 agosto alla Cavea del Parco della Musica per la rassegna Auditorium Reloaded. Segno di una rinascita che, insieme ad altri appuntamenti già confermati, porterà nuovamente, da inizio luglio, la grande musica a Roma.

Sarà questa, in particolare, una festa in musica che attraversa il Mediterraneo sulle rotte degli antichi viaggiatori. Tre progetti musicali che si incontrano in una notte di musica e sapori: Nando Citarella & Tamburi del Vesuvio, Stefano Saletti & Banda Ikona, Pejman Tadayon Sufi ensemble. Tre modi diversi di raccontare il Mediterraneo e le sue tante culture.

Questo il senso di una serata speciale nella quale i tre Maestri cerimonieri, Citarella, Saletti e Tadayon, da anni riuniti nel progetto del Cafè Loti, presentano i loro progetti solisti in un unico grande spettacolo. Il programma della serata, infatti, non prevede tre esibizioni separate ma l’unione sul palco delle differenti esperienze: un unico concerto dove i 20 musicisti dei tre ensemble collaborano, interagiscono, suonano insieme nel più ampio concetto di condivisione e partecipazione comune.

La Notte del caffè vuole infatti riproporre il rituale dell’incontro e fare della Cavea dell’Auditorium una nuova piazza simbolica del Mediterraneo, come avveniva nell’antico Cafè Loti di Istanbul quando i viaggiatori si fermavano a parlare, si conoscevano, suonavano e cadevano le differenze tra Nord e Sud del mondo. Le melodie viaggiavano, gli strumenti viaggiavano, i ritmi viaggiavano.

E se si può viaggiare con il corpo e con la mente, il viaggio che propongono Nando Citarella, Stefano Saletti e Pejman Tadayon, con i rispettivi ensemble e uniti nel Cafè Loti,  è un percorso sulle rotte della storia che parte dalla Spagna, si incontra con i trobadours francesi, le tammurriate e le cantate popolari di Napoli e del Sud d’Italia, incrocia l’antico canto in Sabir dei popoli mediterranei, attraversa le vie della seta, la Persia e poi si trasforma e diventa un linguaggio capace di vivere di nuova luce, di emozionare e trascinare chi l’ascolta. Per dimostrare che la musica è l’espressione del possibile, dove l’incontro con l’altro arricchisce, trasforma, innova.

Così è stato per secoli prima che si innalzassero barriere e muri figli della paura e dell’ignoranza. La tammorra risuona su un bouzouki greco, il saz, il setar e l’oud accompagnano il marranzano e il canto a tenore. Un repertorio che, oltre a composizioni originali, spazia da brani della tradizione sefardita spagnola, cantigas e Carmina medievali, a brani di musica classica persiana, madrigali, tarantelle, ballate popolari e canti di libertà.  Dunque, world music nella sua accezione migliore e più cosmopolita. Una serata da non perdere dai magici sapori sonori.