Si intitola “Retrograde” il brano, tratto dal nuovo album ‘Gigaton’, per il quale è stato realizzato un video, diretto da Josh Wakely. Fra magia e tarocchi scorrono le immagini dei disastri naturali che stanno affliggendo l’umanità.

Profetico ed affascinante allo stesso tempo il nuovo  video (disponibile dal 14 maggio) di Retrograde, brano dei Pearl Jam estratto dal loro bellissimo nuovo album Gigaton (Universal Music/Island Records), acclamato dalla critica e dal pubblico e che ha debuttato al n. 1 della classifica FIMI.

Il video, diretto da Josh Wakely, si avvale di   immagini  trattate che richiamano la tecnica degli acquerelli. In una notte di pioggia, un uomo fa visita a una maga  che lo conduce in un viaggio intorno al mondo grazie a una sfera di cristallo e a dei tarocchi, su cui sono disegnati tutti i componenti della band. Solo alla fine, la misteriosa donna si rivela essere Greta Thunberg e svela poi all’uomo i disastri naturali che stanno affliggendo il Pianeta Terra nel 21° secolo, tra incendi nelle foreste, inquinamento, e ghiacciai che si sciolgono.

Retrograde, prodotto da Josh Evans, è una ballad caratterizzata da una chitarra acustica, su cui Eddie Vedder canta, nella sua tipica ed affascinante maniera, di non lasciarsi andare e di cercare sempre di trovare il modo per far andare bene le cose. Il finale è un crescendo di strumentazione che coinvolge totalmente. Prodotto dal nuovo produttore Josh Evans (che sostituisce lo storico Brendan O’Brien) e dai Pearl Jam, Gigaton è il primo album in studio della band dopo Lightning Bolt, vincitore di un GRAMMY nel 2013.

Dall’album è stato anche realizzato Gigaton Theatrical Experience, un’opera visiva immersiva, che utilizza i video della band, prodotti dai pluripremiati Evolve Studios, in modo da creare un’ineguagliabile esperienza a 360°, volta ad amplificare l’enorme portata di Gigaton. «Realizzare questo disco è stato un lungo viaggio – commenta Mike McCready, chitarrista della band ed autore della musica di Retrograde – È stato emotivamente oscuro e confuso, alle volte, ma anche un cammino sperimentale ed esaltante verso la redenzione musicale. Collaborare con gli altri membri della band a Gigaton alla fine mi ha regalato grande amore, consapevolezza e coscienza di quanto sia necessaria la connessione tra le persone in questi tempi».