Marco Sentieri è fra le otto Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2020 con la storia toccante di ‘Billy Blu’: testo e significato della canzone.

Il napoletano Marco Sentieri (Pasquale Mennillo) è una delle otto Nuove Proposte di Sanremo 2020. Il cantautore porta sul palco dell’Ariston Billy Blu, storia sul bullismo firmata dal compianto Giampiero Artegiani. Ed è stato nella finale di Sanremo Giovani che il televoto ha premiato la canzone facendo, così, partecipare l’artista alla settimana più canterina dell’anno.

“Ho vissuto un’emozione fortissima, ma allo stesso tempo ero concentrato nel far arrivare un messaggio a cui tengo troppo. – a commentato a caldo Marco Sentieri – Spero di essere arrivato al cuore di tutti, sia dei bullizzati che dei bulli. Il mio risveglio non c’è ancora stato, mi sembra di sognare.”

Tanti i concerti alle spalle solo negli ultimi due anni, sia in Italia sia all’estero – e il privilegio di firmare anche l’inno della propria squadra di calcio dell’Albanova.

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Marco Sentieri: il testo di ‘Billy Blu’

È stato Billy, già,
proprio Billy
non è incredibile?
È stato Billy Blu,
Billy Blu, Billy Blu
dico sul serio.

Magro come un chiodo,
occhiali spessi un dito
sopra occhiaie da malato,
di un bluastro scolorito.
Fragile dimesso, timido educato,
era il più bravo della classe
perciò l’hai sempre odiato,
con lui facevi il bullo
perché tu nato nell’oro
gli scaricavi addosso
l’invidia del somaro.

E lo chiamavi Billy Blu
pupazzetto animale,
e gli sputavi tra i quaderni,
lo spingevi per le scale,
lui cadeva e tu ridevi
come ride un deficiente.
Si rialzava e sorrideva
ma non diceva niente
perché lui era più forte
dei tuoi muscoli di cera
e tutta la sua forza l’hai scoperta l’altra sera
sì perché

È stato Billy Blu,
Billy Blu, Billy Blu
Billy Blu, ma…

Ma la vita è un giustiziere,
tutti i bulli adolescenti
poi diventano quegli uomini
dai mille fallimenti
e tu fallito e solo,
appena uscito da galera,
volevi liberarti da te stesso l’altra sera.
E hai bevuto e hai camminato fino all’alba
lungo il fiume senza né meta né pace,
poi sei salito su quel ponte
un bel segno della croce
ma dietro le tue spalle hai sentito la sua voce.

“Hey, ti ricordi di me?”
Così ti sei voltato,
la luce della luna illuminava uno magro
ma l’hai riconosciuto solo quando ti ha sorriso
e ti ha detto “ti aiuto”.

Ed era Billy Blu, Billy Blu, Billy Blu
“e dai, abbracciami”.

E così è stato Billy a salvarti la pelle
quel ragazzo magro magro
che ti stava sulle palle.
No, ma quale odio
non ho nessun rancore,
eri tu quello più debole,
tu dentro stavi male
perciò venivi a scuola e scaricavi sul mio banco
veleno e prepotenza da mostrare a tutto il branco.
Ma adesso l’hai capito,
lo vedo dal tuo viso,
la forza del più forte
è rinchiusa in un sorriso.

“Ti ricordi di me?”
Io sono solo uno
dei tanti Billy Blu,
quelle vittime di un bullo
che ogni giorno li tormenta
ma bulli non si nasce, no,
lo si diventa
quando hai una famiglia distratta e disattenta.

E allora come hai pianto,
hai pianto, e hai chiesto scusa…
poi siete andati al mare
due birre e una gazzosa
e finalmente hai vomitato
i fantasmi dell’infanzia:
tuo padre che non c’era,
tua madre piena d’ansia
che ti dava sempre ragione
anche quando avevi torto.
Tutti i tuoi casini
sono il frutto di quell’orto,
non hanno mai capito che per non farti del male
servivano carezze, sì, ma all’occasione
due schiaffi d’amore.

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Foto da Sito Sanremo Rai