Roberto Saviano interviene a Che Tempo Che Fa, commentando la recente sparatoria a Napoli, in cui è rimasta ferita una bambina, e il naufragio nel Mar Egeo.

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Ospite a Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio su Rai1, Roberto Saviano ha commentato i recenti fatti di cronaca. La sparatoria di Napoli, che ha avuto come vittime dei bambini, e il naufragio nel Mar Egeo.

“È un’umanità in guerra la bambina ferita a Napoli perché in quel territorio i camorristi si sparano come in guerra, cioè non c’è limite, non c’è nulla che possa frenarli e bisogna colpire per non essere colpiti. – commenta Saviano in collegamento – Quei proiettili non sono partiti per sbaglio. Quando stai sparando stai già mettendo in conto che il proiettile possa colpire un innocente”.

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Quei proiettili non sono partiti per sbaglio. Quando stai sparando stai già mettendo in conto che il proiettile possa colpire un innocente

Roberto Saviano

Saviano ha poi aggiunto: “Chi muore in mare sta scappando sperando in una vita migliore. Sono le stesse logiche di guerra e mostrano che non siamo isolati. Non si può pensare di chiudersi e dare priorità alle nostre vicende perché le nostre vicende sono spesso identiche a quelle di chi sta scappando. C’è una disperazione simile che nasce dall’assenza di lavoro e dalla propaganda. La priorità non è neanche portare l’esercito in questi territori. Gli eserciti servono quando c’è un progetto. Ci raccontano che gli immigrati arrivano a rubare il lavoro, raccontano che portano criminalità, ma ogni singolo spacciatore, africano o slavo, di qualsiasi organizzazione, risponde alle mafie italiane”.