I BROCKHAMPTON hanno presentato il nuovo album ‘ROADRUNNER: NEW LIGHT, NEW MACHINE’ con il Live From the Chapel.

Si intitola Roadrunner: New Light, New Machine (Question Everything/RCA Records/Sony Music) il nuovo album dei BROCKHAMPTON uscito il 9 aprile. Il collettivo sfodera così il suo sesto album, che arriva dopo Ginger del 2019 ed è una pietra miliare importantissima. Non solo perché Kevin Abstract ha rivelato che è il primo di due album che saranno rilasciati nel 2021 dal gruppo, ma anche e soprattutto che saranno gli ultimi progetti dei BROCKHAMPTON.

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E se è vero che nel percorso di crescita di un artista ci sono strade che si incrociano e a volte si perdono, fa comunque un po’ dispiacere pensando che i BROCKHAMPTON – negli anni ’10 del 2000 – hanno portato un messaggio fondamentale e rappresentato un’intera generazione. Prima di loro – certo – ci era riuscito qualcun altro, ma per tempismo e contesto la musica dei BROCKHAMPTON è riuscita ad andare oltre, come il live in streaming del 10 aprile – Live From the Chapel – ha ampiamente dimostrato.

La storia dei BROCKHAMPTON

Il gruppo nasce nel 2010 a San Marcos, in Texas, ma assume l’attuale forma e nome solo nel 2014. A guidare l’auto-proclamatasi boy band (nel tentativo di dare una nuova connotazione al termine) c’è Kevin Abstract, rapper e regista. Uno che nel 2016 ha fatto apertamente coming out sottolineando di voler sempre parlare nei brani della sua sessualità, perché chi lo ascolta «ha bisogno di una voce».

Ma il fortissimo messaggio di inclusione arriva soprattutto dalla formazione del gruppo: tredici artisti, ognuno con una propria e definita personalità e un proprio stile musicale. Per capire a pieno il mondo dei BROCKHAMPTON basta pensare che, nell’ultimo album, troviamo brani come Buzzcut feat. Danny Brown e il nuovo singolo Count On Me. Ma anche featuring con artisti del calibro di A$AP Rocky, A$AP Ferg, Charlie Wilson e JPEGMAFIA accanto ai nuovi Baird e SoGone SoFlexy (il collega rapper di Corpus Christi, che ha firmato con Video Store).

I BROCKHAMPTON e il Live From the Chapel

Lo show in live streaming del 10 aprile ha invece avuto luogo nei celebri Shangri-La Studios di Rick Rubin a Malibu. In collaborazione con la piattaforma live digitale premium Moment House, i Brockhampton hanno viaggiato con le note e con le luci nella loro discografia.

Non è un caso che il live sia iniziato con You’Ve Got a Friend cantata da Bearface su un cavallo bianco, a testimonianza dell’imprevedibilità della band. Il Live from the Chapel era ancora benedetto dalla luce del sole e il classico di Carole King intonato insieme a una live band e ad un coro è sembrato quasi l’inizio di un sogno strano. O forse un messaggio di benvenuto per tutti coloro che stavano ammirando lo show da casa.

A grandi successi e nuovi brani come Buzzcut e Chain On si sono aggiunti grandi classici, mentre la chat su Moment House sembrava esplodere di incitazioni e complimenti. La location, del resto, era essa stesso in continuo movimento. Da ambientazioni in magazzini si passava all’aria aperta e a spazi circondati dagli alberi, mentre le luci contribuivano a creare le giuste atmosfere.

Vecchio e nuovo

C’è stato spazio per inni come Bleach o The Light (fresco di album ma non meno d’impatto), intonata da Joba e Abstract. Una traccia da mozzare il fiato, perfetta sul palco come se fosse la versione studio. E poi ancora Texas Watchin’ Me – di fatto inedita se non fosse per il leak del 2020 – cantata per l’occasione anche dai The Blossom e Christian Alexander, Gummy e What’s The Occasion. Ma anche un classico immancabile come Sugar o l’attesissima Sex, disponibile come bonus track nella release fisica di New Light, New Machine. Vecchio e nuovo a confronto, insomma, prima della chiusura con The Light Pt. II.

Eppure parlare di vecchio con i BROCKHAMPTON fa quasi accapponare la pelle, perché insomma questo gruppo (o boy band per rispettarne il volere) porta in ogni album qualcosa di nuovo, pur nei suoi continui rimandi al passato. E non solo al rap, ma anche alla musica rock e a icone mastodontiche come David Bowie. Se pensate – ecco – che 13 persone su un palco a far musica siano troppe i BROCKHAMPTON sono qui per dimostrarvi che in realtà the more the merrier. Soprattutto se ogni artista ha una sua storia, bellissima, da raccontare.