Milano ospita la mostra Through Invisible Walls, bi-personale degli artisti Anna-Lena Krause e Viktor Petrov alla Tempesta Gallery in Foro Buonaparte 68. Inaugurata il 25 settembre 2025 con la presenza dei due creativi, l’esposizione – curata da Elisa Bonzano – è visitabile fino al prossimo 1° novembre, dal martedì al venerdì (15:00 – 19:00).
In uno spazio intimo che amplifica le tensioni tra visibile e immateriale, la mostra intreccia scultura, performance e installazioni per interrogare i meccanismi che modellano lo spazio, la percezione e le relazioni umane. Un dialogo serrato tra la ricerca rigorosa di Petrov e l’approccio digitale di Krause, che rivela come l’arte contemporanea possa smascherare le ideologie nascoste nella quotidianità urbana.
Viktor Petrov (Pleven, 1991; vive a Berlino) trasforma oggetti funzionali in specchi critici. Scudi antisommossa, elementi modernisti e superfici industriali diventano micro-architetture che denudano le ideologie dello spazio. Le sue opere, concepite come strutture che determinano accesso e movimento, interrogano la costruzione come gesto politico: ogni forma, anche neutra, impone ordine e disciplina.
A Milano, Petrov espone installazioni che sfidano la passività dello spettatore, invitandolo a decodificare le tracce di controllo sociale incise nella materia. Il suo lavoro, radicato in una sensibilità post-industriale, trasforma lo spazio espositivo in un laboratorio di resistenza, dove l’arte diventa strumento per smantellare le narrazioni dominanti.
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Anna-Lena Krause (Berlino; vive a Londra), invece, esplora le dimensioni intangibili del potere attraverso scultura, performance e strumenti digitali come 3D scanning e intelligenza artificiale. La sua pratica indaga memoria, affetto e percezione in un’epoca di connessioni smaterializzate, modellando la presenza umana come flusso effimero.
Krause crea opere che sfocano i confini tra corpo e ambiente digitale, usando l’AI per rivelare le invisibili reti che definiscono le relazioni. In mostra, le sue installazioni e performance dialogano con lo spazio della galleria, trasformandolo in un campo di negoziazione emotiva. Il suo approccio, che mescola fisicità e virtualità, offre una prospettiva fresca sul potere come forza relazionale, dove l’arte diventa specchio di un’identità frammentata.
Il dialogo tra Petrov e Krause, dunque, evidenzia la porosità tra architetture materiali e costruzioni immateriali. Se Petrov lavora su strutture fisiche che regolano visibilità e movimento, Krause indaga quelle che modellano presenza e affetti. Insieme, le loro ricerche rivelano lo spazio come luogo di negoziazione politica e culturale, dove il potere opera attraverso dispositivi del quotidiano.
Immagini da Ufficio Stampa Through Invisible Walls curated by Elisa Bonzano / Foto di Sarah Indriolo