Dal 20 novembre, il Museo Civico Archeologico ospita una mostra unica, accompagnata da un ricco palinsesto culturale in città.
Dal 20 novembre 2025 al 6 aprile 2026, il Museo Civico Archeologico di Bologna (via dell’Archiginnasio 2) si prepara a ospitare Graphic Japan. Da Hokusai al Manga, mostra senza precedenti in Italia che celebra l’evoluzione della grafica giapponese, dalle stampe ukiyoe del periodo Edo ai manga contemporanei. Curata da Rossella Menegazzo ed Eleonora Lanza, l’esposizione si avvale del patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del supporto del Consolato Generale del Giappone di Milano.
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“Questa mostra rappresenta una bella opportunità di collaborazione. I nostri Musei Civici si aprono anche ad accogliere proposte espositive di qualità da parte di privati. Integrandole nella realtà bolognese grazie alla forte relazione con il vivace tessuto culturale cittadino”. Così Daniele Del Pozzo, Assessore alla Cultura del Comune di Bologna.
Un viaggio nella grafica giapponese
Graphic Japan vuole invitare il pubblico a esplorare il fascino intramontabile della grafica nipponica, che unisce tradizione e innovazione in un dialogo tra segno, immagine e colore. “Il percorso espositivo intende offrire al pubblico generico e specializzato uno spunto ulteriore di riflessione rispetto a quanto fino a oggi proposto sul continuo e rinnovato fascino che la grafica giapponese continua a esercitare”. Sono le parole della curatrice Rossella Menegazzo.

© Courtesy Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova, Comune di Genova
“Una potenza e una efficacia visive segnate da un legame profondo tra segno, immagine e colore che spesso si fondono caratterizzando in modo diverso ma unico la creazione artistica, la produzione artigianale e la comunicazione commerciale di questa cultura”.
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Divisa in quattro sezioni tematiche – Natura, Figure, Segno e Giapponismo contemporaneo – la mostra presenta oltre 200 opere. Tra stampe silografiche, libri, album, manifesti, mascherine per tessuti (katagami) e oggetti d’alto artigianato. Il percorso, in particolare, ripercorre l’evoluzione della grafica giapponese, dalla raffinatezza delle stampe ukiyoe, le “immagini del Mondo Fluttuante”, all’innovazione tecnologica dell’epoca Meiji, fino al graphic design moderno e ai manga. Opere di maestri come Hokusai si affiancano, dunque, a manifesti contemporanei, evidenziando la capacità della cultura nipponica di innovare senza perdere la propria identità.
Le collaborazioni e il palinsesto culturale
In esposizione opere che provengono da istituzioni di spicco. Tra queste il Museo d’Arte Orientale “Edoardo Chiossone” di Genova, il Museo d’Arte Orientale di Venezia, biblioteche civiche e nazionali. Oltre a collezioni giapponesi come la Dai Nippon Foundation for Cultural Promotion e la Adachi Foundation. Ne nasce un corpus ricco di materiali che permette di esplorare l’influenza della grafica giapponese su diverse discipline. Dalla calligrafia al design, dalla moda al cinema, fino al fumetto, offrendo una narrazione stratificata che intreccia arte e cultura.

© Courtesy Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova, Comune di Genova

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Ma Graphic Japan non si limita al Museo Civico Archeologico. Il progetto si espande, infatti, in città con un calendario di attività culturali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con istituzioni come l’Università di Bologna, la Fondazione Cineteca di Bologna e il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale. Iniziative dedicate a cinema, musica e altre espressioni della cultura giapponese animeranno Bologna, creando un dialogo tra tradizione e contemporaneità.
Non ultima, la collaborazione con Senza titolo arricchisce l’offerta con attività didattiche, percorsi per le scuole, visite guidate e contenuti multimediali per bambini, ragazzi e adulti, rendendo la mostra accessibile a un pubblico eterogeneo.
Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Utagawa Hiroshige, Pesci ayu – periodo Edo. Silografia policroma © Courtesy Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova, Comune di Genova