Il 24 luglio inaugura al Forte di Bard la mostra ‘Eroi. Evoluzione di un mito’, che l’eroismo nell’arte giapponese tra Ukiyo-e e manga.

Dal 24 luglio al 30 novembre 2025, le Cantine del Forte di Bard, in Valle d’Aosta, ospitano Eroi. Evoluzione di un mito. Dal Giappone antico al contemporaneo, mostra che riscrive la storia dell’eroismo. Rivelando come la prima supereroina della storia sia nata in Giappone nel 1848, ben prima di Superman. Curata dal professor Paolo Linetti, in collaborazione con Vidi Cultural e l’Associazione culturale Mnemosyne, l’esposizione presenta 86 opere.

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Tra queste, stampe di Hokusai, Kuniyoshi, Kunisada, arazzi, dipinti e xilografie che tracciano un viaggio inedito dall’antichità giapponese ai supereroi manga. Provenienti in gran parte dalla collezione del Museo d’arte Orientale Mazzocchi di Coccaglio e dall’Associazione Mnemosyne, le opere esplorano il concetto di eroe, confrontandolo con la tradizione mediterranea.

Chikanobu Yoshu (scuola Utagawa) Yoshitsune e i 1000 ciliegi Xilografie policrome su carta da gelso 361 x 722 mm 1884 Collezione Mnemosyne
Chikanobu Yoshu (scuola Utagawa), Yoshitsune e i 1000 ciliegi. Xilografie policrome su carta da gelso
361 x 722 mm,1884. Collezione Mnemosyne

La mostra, strutturata in otto sezioni, racconta l’evoluzione dell’eroe giapponese, evidenziando le differenze con l’epica mediterranea. Se, infatti, nell’immaginario occidentale l’eroe è spesso legato alla gloria personale, in Giappone l’eroismo si fonda su onore, dovere e sacrificio. Le gesta di guerrieri leggendari, eroine spietate e figure pronte a morire per amore o vendetta giusta emergono da saghe epiche e drammi romantici. Lealtà e dedizione sono i principi che guidano  ogni impresa.

Le opere: un ponte tra passato e presente

Il percorso si propone due obiettivi: definire le caratteristiche dell’eroe nipponico e dimostrare come il concetto di supereroe fosse radicato in Giappone ben prima dell’Occidente. Le 86 opere esposte spaziano dalle xilografie Ukiyo-e, le “immagini del Mondo Fluttuante”, ai manga contemporanei. Capolavori come lo scheletro di Kuniyoshi e i raffinati combattenti di Hokusai narrano storie di guerrieri in armature dorate, principesse ispiratrici di paladine lunari, ninja affiancati da famigli come rospi o gru.

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E ancora, arazzi del XVII secolo, stampe su seta e incisioni su rame trasportano il visitatore in un mondo di miti e leggende, dove la vendetta e l’amore si intrecciano con la spiritualità. Le opere, organizzate tematicamente, esplorano figure storiche e mitiche, dalle imprese impossibili di uomini realmente esistiti alle fiabe di donne potenti, fino ai supereroi moderni.

Il percorso confronta l’eroe mediterraneo, radicato nella mitologia greca e monoteista, con quello giapponese, nato nel VII secolo e sviluppatosi attraverso racconti di uomini straordinari. Su questo principio, si analizzano le sfumature dell’eroismo nipponico: il senso del dovere, l’onore che prevale sull’individualismo, la dedizione alla comunità. E se opere come quelle di Kunisada evocano un’estetica raffinata, i manga contemporanei mostrano come queste figure si siano evolute, influenzando la cultura pop globale.

Allestita nelle suggestive Cantine del Forte di Bard, la mostra si integra con l’architettura storica del luogo, creando un’esperienza immersiva. Le xilografie e gli arazzi dialogano con lo spazio, invitando il pubblico a esplorare un immaginario che attraversa i secoli.

Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Chikanobu Yoshu (scuola Utagawa), Danjuro IX nel ruolo di Kumonryu Shishin affronta Sadanji Ichikawa I nel ruolo di Rochishin. Xilografie policrome su carta da gelso
370 x 500 mm, 1886. Collezione Mnemosyne

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