A cinquecento anni dalla Battaglia di Pavia, il Castello Visconteo propone una mostra con gli arazzi dedicati a quel momento storico e al Rinascimento in Lombardia.

Dal 19 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, i Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia ospiteranno Pavia 1525: le arti nel Rinascimento e gli arazzi della battaglia. Una mostra che celebra il cinquecentenario della Battaglia di Pavia (24 febbraio 1525), evento che ha segnato la storia europea. L’esposizione unisce opere di maestri come Leonardo da Vinci, Ambrogio Bergognone, Pietro Perugino e Bernardino Zenale ai sette monumentali arazzi della Battaglia di Pavia del Museo di Capodimonte, tessuti tra il 1528 e il 1531 su disegni di Bernard van Orley.

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Nel Rinascimento, del resto, Pavia fu un vivace centro artistico, politico e culturale, ponte tra il Nord Europa e l’Italia. La mostra, articolata in due sezioni, esplora questa ricchezza. La prima sezione, dedicata al periodo tra la fine del Quattrocento e il 1525, presenta dipinti, sculture, disegni, codici miniati e oggetti d’arte decorativa. Tutti provenienti da istituzioni prestigiose come la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, la Biblioteca Medicea Laurenziana, il Victoria & Albert Museum e la Royal Collection di Windsor.

Giovan Pietro Fugazza (attr.), Modello ligneo del Duomo, 1497-1583, legno; legno di cipresso; legno di rovere; legno di frassino; legno di noce, m 3.64 x 5.05 x 3.64 Musei Civici di Pavia
Giovan Pietro Fugazza (attr.), Modello ligneo del Duomo, 1497-1583. Legno; legno di cipresso; legno di rovere; legno di frassino; legno di noce, m 3.64 x 5.05 x 3.64. Musei Civici di Pavia

Tra i pezzi forti, il polittico di Ambrogio Bergognone per la Certosa di Pavia, ricomposto per l’occasione grazie al sostegno di Fondazione Bracco, IUSS-Pavia DeepTrace Technologies e del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Altro highlight è il coro ligneo cinquecentesco della chiesa di San Marino di Pavia, restaurato e allestito nei Musei Civici.

La Battaglia di Pavia e gli arazzi

La seconda sezione è dedicata come si accennava ai sette arazzi di Capodimonte, eccezionalmente riuniti a Pavia dopo un restauro e mostre negli Stati Uniti. Questi capolavori fiamminghi, tessuti dalla manifattura di Jan e Willem De Moyen, narrano la vittoria di Carlo V su Francesco I, primo scontro in cui le armi da fuoco furono decisive. Con una sensibilità pittorica di sorprendente modernità, gli arazzi offrono un’immersione nella battaglia, resa ancora più vivida da un apparato didattico che evidenzia personaggi e momenti chiave.

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La loro presenza a Pavia, città che li ha ispirati, rappresenta un evento unico, arricchito dalla possibilità di visitare la mostra multimediale sulla Battaglia, in corso al Castello Visconteo fino al 29 dicembre 2025, con biglietto integrato scontato.

Entrando più nel dettaglio, il percorso espositivo si apre con Donato de’ Bardi, pittore quattrocentesco che si firmava “PAPIENSIS”, precursore del Rinascimento lombardo. Si sviluppa poi attorno a tre nuclei: la Certosa, il Duomo e la città. La Certosa di Pavia, con i suoi marmi e pale d’altare, fu un cantiere cruciale, ospitando maestri come Bergognone e Perugino. La sezione sul Duomo racconta il progetto della cattedrale pavese, ambizione civica che attirò artisti come Bramante, Leonardo e Francesco di Giorgio Martini.

A. da Fossano, detto il Bergognone, Cristo portacroce coi certosini, 1491-1497, olio su tela, cm 160 x 118 Musei Civici di Pavia
A. da Fossano, detto il Bergognone, Cristo portacroce coi certosini, 1491-1497, olio su tela, cm 160 x 118 Musei Civici di Pavia

Tra i tesori, l’Incisione Prevedari di Bramante e disegni di Leonardo da Windsor, con studi su chiese a pianta centrale e il Regisole. Ma la mostra celebra anche artisti locali come Bernardino Lanzani, Bartolomeo Bonone e i maestri intagliatori De Donati e Giovanni Angelo Del Maino, evidenziando l’influenza del Rinascimento sulla produzione pavese di pittura, scultura lignea e miniatura.

Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: A. da Fossano, detto il Bergognone, I dottori della Chiesa: Sant’Agostino e San Girolamo, 1492-94. Tempera e olio su tavola, cm 96 x 54,7 x 2,5. Direzione regionale Musei nazionali Lombardia/ Complesso monumentale della Certosa di Pavia

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