Frida Kahlo a Milano: il mito si svela attraverso la fotografia

Frida Kahlo, icona intramontabile dell’arte e della cultura, torna a incantare Milano con la mostra Attraverso i miei occhi: Frida Kahlo e la costruzione del mito, in programma dall’8 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026 presso MYOWNGALLERY – Superstudio Più, in via Tortona 27. Lungi dall’essere una semplice raccolta biografica, l’esposizione si concentra sul dialogo tra Frida e la sua immagine fotografica. E si interroga su come l’artista abbia consapevolmente plasmato la propria narrazione visiva, diventando un simbolo universale.

Attraverso scatti di maestri come Edward Weston, Nickolas Muray, Imogen Cunningham, Lucienne Bloch, Leo Matiz, Julien Levy, e Gisèle Freund, la mostra offre un ritratto sfaccettato di una donna che ha trasformato il dolore in arte e la sua identità in mito.

Frida Kahlo: da artista a icona culturale

Frida Kahlo è stata ben più di una pittrice. È un’icona che ha ridefinito l’immaginario collettivo. Se nel 1954, alla sua morte, il New York Times la ricordava come “artista, moglie di Diego Rivera”, oggi il suo volto è ovunque: su tazze, magliette, cosmetici, persino detersivi. A differenza di opere come L’Urlo di Munch o La notte stellata di Van Gogh, non è un dipinto a renderla celebre, ma la sua stessa immagine.

Leo Matiz, Frida a Casa Azul, Coyoacán, Messico. 1943 ca
Frida a Casa Azul, Coyoacán, Messico. 1943 ca ©Fundacion Leo Matiz Colombia

La riscoperta della sua arte, iniziata con la mostra del 1982 alla Whitechapel Gallery di Londra accanto a Tina Modotti e consolidata dalla biografia di Hayden Herrera, ha trasformato Frida in un fenomeno globale. Film, moda e aste record hanno amplificato il suo mito, celebrato da stilisti e celebrità per il suo stile unico e il suo spirito ribelle.

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La mostra, prodotta da Navigare srl in collaborazione con Superstudio Più – MyOwnGallery, presenta una straordinaria selezione di fotografie che raccontano Frida Kahlo attraverso gli occhi di chi l’ha immortalata. Dagli scatti del padre Guillermo Kahlo, fotografo di professione che la ritrasse sin da bambina, a quelli dei grandi maestri del Novecento, ogni immagine rivela un aspetto della sua complessa personalità.

Gli obiettivi di Weston, Muray e Cunningham catturano la sua forza vitale, mentre le foto di Bloch e Freund svelano momenti di intimità. I reporter e i connazionali ispano-americani, come Álvarez Bravo e Matiz, ne esaltano il legame con la cultura messicana, fatto di colori, tradizioni e simbolismo.

La costruzione del mito: autorappresentazione e identità

Attraverso i miei occhi vuole, quindi, essere una riflessione profonda sull’autorappresentazione. Frida, consapevole del potere delle immagini, ha contribuito a costruire il proprio mito, scegliendo come presentarsi al mondo. Le fotografie non documentano solo il suo volto o il corpo segnato dai traumi, ma raccontano la sua ribellione, la sua passione e la sua capacità di trasformare il dolore in arte. E la mostra esplora come Frida abbia usato l’immagine per narrare sé stessa, intrecciando la sua identità personale con quella culturale del Messico, tra abiti tradizionali, fiori nei capelli e uno sguardo che sfida ogni convenzione.

Un momento particolarmente toccante del percorso espositivo è la sezione dedicata a Graciela Iturbide, fotografa messicana che ha esplorato l’universo di Frida “in assenza”. I suoi scatti, realizzati nella stanza da bagno della Casa Azul riaperta da Diego Rivera nel 2005, catturano oggetti personali che evocano la presenza viva di Frida. Ci sono pennelli, specchi, protesi e abiti che raccontano la sua lotta e la sua creatività. Immagini potenti che, nella loro semplicità, trasformano l’assenza in una presenza palpabile, un dialogo silenzioso con l’eredità dell’artista.

La mostra si arricchisce poi di materiali documentari che contestualizzano il mito di Frida, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva che unisce arte, storia e riflessione. Con il patrocinio del Comune di Milano, dell’Ambasciata del Messico in Italia e del Consolato Generale del Messico a Milano.

Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Foto Shutterstock