Il 21 giugno 2024 l’Isola Bisentina apre al pubblico con la mostra fotografica ‘La dama dell’Unicorno. Giulia Farnese e l’Isola Bisentina’.
Il 21 giugno 2024 l’Isola Bisentina apre al pubblico con la mostra fotografica La dama dell’Unicorno. Giulia Farnese e l’Isola Bisentina di Manfredi Gioacchini. L’esposizione si terrà nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, aperta per la prima volta dopo un lungo restauro, nell’anno del cinquecentenario della morte di Giulia Farnese. Discendente di Ranuccio Farnese il Vecchio, le cui spoglie riposano nella chiesa, Giulia Farnese fu un personaggio emblematico legato al papato di Alessandro VI Borgia.
Isola Bisentina: il restauro della chiesa
L’Isola Bisentina, situata nel lago di Bolsena, apre al pubblico per il terzo anno consecutivo dal 21 giugno al 3 novembre, con un nuovo percorso di visita. Grazie a un importante restauro sostenuto dalla famiglia Rovati, proprietaria dell’isola dal 2017, la grande chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo è nuovamente accessibile. Originariamente costruita e dedicata a San Giovanni Battista da Ranuccio Farnese il Vecchio come mausoleo di famiglia, la chiesa attuale fu edificata sopra questo edificio preesistente dal Cardinale Alessandro Farnese il Giovane, con la costruzione che iniziò nel 1588 su progetto di Giovanni Antonio Garzoni da Viggiù e terminò tra il 1602-1603 sotto Odoardo Farnese. È stato proprio Odoardo a commissionare ad Annibale Carracci le tele degli altari, che nel tempo sono state saccheggiate.
Il restauro della chiesa, realizzato in accordo con la Soprintendenza, ha mirato a ripristinare la struttura originale mantenendo i segni del tempo. La sola lapide esistente è quella di Ranuccio Farnese, anch’essa restaurata. La chiesa ospita le tombe di altri membri della famiglia Farnese, tra cui il giovane cardinale Ranuccio Farnese, fratello di Alessandro, Pierluigi Farnese e Gerolama Orsini. Non è certa la sepoltura di Giulia Farnese sull’isola, sebbene nel suo testamento, conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli, avesse espresso il desiderio di essere sepolta qui. Una copia fedele del testamento sarà esposta nella chiesa per la stagione 2024.
La mostra La dama dell’Unicorno. Giulia Farnese e l’Isola Bisentina
La mostra La dama dell’Unicorno. Giulia Farnese e l’Isola Bisentina, allestita all’interno della chiesa, racconta la vita di Giulia Farnese attraverso le immagini dei luoghi da lei frequentati e documenti storici. Le fotografie di Manfredi Gioacchini illustrano i luoghi che furono teatro della vita di Giulia, da Capodimonte a Roma, raccontando la storia della giovanissima sposa di Orsino Orsini, amante di Rodrigo Borgia e sorella del futuro papa Paolo III.
LEGGI ANCHE: Ortigia Contemporanea, il primo festival internazionale d’arte contemporanea in Sicilia
Sofia Elena Rovati, direttrice del Progetto dell’Isola Bisentina e curatrice della mostra, afferma: «Questa mostra è il risultato di una ricerca cominciata per trovare Giulia, ma che poi si è trasformata in una vera e propria caccia all’unicorno. Questo animale mitologico sembra raccontare la sua storia, in un momento in cui la sua bellezza divenne troppo scomoda per essere celebrata dai pittori del tempo. Dopo aver favorito l’ascesa al potere di suo fratello Alessandro grazie alla sua relazione con il Papa, Giulia Farnese subisce una damnatio memoriae, e oggi non ha un volto».
«Da qui – continua – il desiderio di raccontare la sua storia attraverso i luoghi a lei familiari, da Carbognano a Vasanello, da Castel Sant’Angelo a Palazzo Farnese, fino a Ischia di Castro e all’Isola Bisentina, dove desiderava essere sepolta. L’unicorno, emblema farnesiano, si anima e ci accompagna in un viaggio alla scoperta della sua dama, rendendola un personaggio complesso e contemporaneo, una femminista ante litteram».
Il percorso di visita
Quest’anno il percorso di visita include anche la cappella ottagonale di Santa Caterina, progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e situata su uno sperone di roccia alto 22 metri, e la cappella del Crocefisso o del Monte Calvario, che conserva un crocifisso attribuito a Benozzo Gozzoli. Per la prima volta è possibile ammirare anche la pietra di fondazione della chiesa.
Tra i boschi dell’isola, si può ammirare l’opera site-specific di Federico Gori, Il Vello d’Oro, una cupola di resina ricoperta di foglia d’oro, integrata al leccio più antico per proteggerlo dall’umidità. Questo progetto inaugura una serie di commissioni ad artisti contemporanei in dialogo con i monumenti antichi dell’isola.
Infine, le iniziative di quest’anno includono la pubblicazione del volume di Francesco Barberini, In volo sull’isola Bisentina. Il giovane aspirante ornitologo ha studiato l’isola per un anno, identificando i flussi migratori e l’avifauna stanziale, contribuendo a fare dell’isola un’oasi fondamentale per la tutela della biodiversità.
Foto Shutterstock