Il Mudec porta a Milano un percorso nell’arte di Picasso in dialogo con fonti ‘primigenie’ ed esempi di ‘arte primitiva’. Tutte le informazioni.

Non c’è né passato né futuro nell’arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non ha significato”. Così amava ripetere Pablo Picasso, che mostrò sempre un profondo rispetto per le manifestazioni artistiche di altre culture e di altri tempi. Per questo fu in grado, e forse più di ogni altro artista della sua generazione, di comprendere e reinventare l’arte esplorandone le sue forme universali.

Dal 22 febbraio al 30 giugno 2024, il Mudec propone al pubblico una ricchissima esposizione che comprende le opere giovanili fino alle più tarde. Da interpretare alla luce dell’amore di Picasso per le fonti artistiche ‘primigenie’ e per l’‘arte primitiva’ in una costante e reciproca influenza. Il percorso si articola in sei sezioni e mostra opere dal 1906 fino agli ultimi lavori degli Anni Sessanta, passando per il ritorno al “primitivismo” di metà Anni Venti. Fu allora che l’artista trasse gli strumenti del linguaggio plastico da esempi africani, ma anche neolitici e proto-iberici.

Picasso Mudec
Foto di Carlotta Coppo da Ufficio Stampa

Tra le ispirazioni picassiane si riconoscono, poi, l’arte oceanica, l’antica arte egizia e quella della Grecia classica (vasi a figure nere). In questo senso, rimodellando volumi e profili, Picasso operò una continua metamorfosi delle figure che acquisiscono anche una connotazione erotica. Da qui, dunque, il concept dell’allestimento al Mudec, Picasso. La metamorfosi della figura, prodotto da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promosso dal Comune di Milano-Cultura. Insieme anche a Fondazione Deloitte come Institutional Partner, con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia e dell’Istituto Cervantes di Milano.

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La mostra racconta il processo creativo di Picasso anche attraverso le videoinstallazioni a cura di Storyville raccolte sotto il titolo A Visual Compendium, che accompagnano il visitatore lungo il percorso. Medialità e multisensorialità si dipanano di sezione in sezione, aiutando il pubblico ad approfondire il rapporto che il Maestro ebbe con le fonti artistiche primigenie. Fonti che cambiarono per sempre il modo di percepire la figura, e in particolare con l’arte antica africana, l’“Arte nera”, nel processo di creazione de Les Demoiselles d’Avignon.

Picasso Mudec
Foto di Carlotta Coppo da Ufficio Stampa

Il progetto è anche l’occasione per rivedere ospitata al Mudec, dopo anni, la Femme nue del Museo del Novecento di Milano, fondamentale preludio al capolavoro picassiano Les Demoiselles d’Avignon, in dialogo con dipinti di maschere. In un gioco di specchi e rimandi che dal più remoto passato guarda al contemporaneo, la selezione della produzione del Maestro spagnolo presentata in mostra è in dialogo con un corpus di fonti antiche e reperti archeologici ed etnografici.

Informazioni utili

MUDEC, Via Tortona 56, tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)
DATE 22/02/2023 – 30/06/2024
ORARI Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐ 22.30
BIGLIETTI Intero € 16 | Ridotto € 14

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

Foto di Carlotta Coppo da Ufficio Stampa