Niccolò Benettone Simone Santilli, ovvero The Cool Couple, sono un duo di artisti il cui lavoro adotta un approccio disciplinare per far riflettere sul ruolo delle immagini e sulla loro capacità di agire nel mondo. Ed è proprio con un’opera che adotta il linguaggio della contemporaneità per accendere un faro ambientale che TCC si sono guadagnati un posto tra i quattro finalisti del VDA Award 2025.
Il lavoro che li ha portati a esporre allo Z!NG di Var Group il 23 e 24 ottobre è Flyin’ High, perfetta simulazione (con Microsoft Flight Simulator) di un volo Milano/Roma a bordo di un aereo digitale con la Terra elaborata dall’intelligenza artificiale. «Nel 2021, subito dopo il secondo lockdown, c’erano due grandi argomenti di cui parlavamo tutti: il desiderio di tornare a viaggiare e il fenomeno degli NFT, che stavano scuotendo il sistema dell’arte. Opere digitali di autori mai passati dal mercato tradizionale venivano battute a milioni di euro».
Ma accanto al fascino della novità, emergeva anche il tema ambientale: «Il minting di un NFT aveva, secondo alcune statistiche, lo stesso impatto di CO₂ di un volo di linea di un’ora. Da lì l’idea: nel nostro lavoro l’aereo non vola davvero, ma emette simbolicamente la stessa quantità di CO₂ che produrrebbe se lo facesse».
Un cortocircuito concettuale che diventa pretesto per affrontare temi come sostenibilità, virtualità e percezione del reale: «Volevamo riflettere su come abbiamo riscritto le nostre vite, anche nel rapporto tra reale e virtuale – ci racconta Santilli. I dialoghi nel video sono volutamente lunghi, noiosi, prolissi. Per ricordare quanto in realtà volare sia spesso un’esperienza monotona. E per ironizzare su certe abitudini tutte italiane, come applaudire quando l’aereo atterra».
Dalla provocazione al riconoscimento
L’opera è stata selezionata tra le quattro finaliste per il Video Digital Art Award 2025, un risultato che gli artisti hanno accolto con entusiasmo. «È stata una bellissima sorpresa. Tecnicamente è un machinima, cioè un film realizzato attraverso un videogioco. Anche se lavoriamo spesso con le nuove tecnologie, non ci definiamo ‘new media artist’. Essere nominati da una curatrice come Gemma Fantacci, che stimiamo molto, è già stato un grande riconoscimento».
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Parlando proprio del rapporto tra arte, tempo e tecnologia, Santilli riflette su come la pandemia abbia compresso la percezione del tempo. «Il Covid è stato come un portale spazio-temporale: ha fatto accadere in un anno ciò che sarebbe avvenuto in cinque o sei. L’intelligenza artificiale ha poi accelerato tutto, riscrivendo i ritmi con cui viviamo».
Ma l’arte, secondo lui, deve reagire in modo opposto. «L’arte è sempre stata lenta, e deve restarlo. Oggi visitiamo mostre come se fossero tour temporizzati. Invece dovrebbe costringerci a fermarci, guardarci dentro, riflettere. Flying’ High è volutamente noiosa: è impossibile guardarla tutta, ma è proprio questo il punto. Vogliamo rompere le aspettative e restituire al pubblico la consapevolezza del tempo».
Immagini Courtesy dell’Artista e VDA by Var Group