Caterina ci racconta il suo secondo album, ‘In Queste Stanze Piene’: un progetto che parla di ‘casa’, in tutte le sue sfumature.

Si intitola In Queste Stanze Piene il nuovo album di Caterina uscito il 25 novembre. Si tratta del secondo progetto discografico della cantautrice, anticipato dai brani La Promessa, Abitudini, La Vita Davanti e Povera me. Ce lo siamo fatti raccontare da Caterina.

Ciao Caterina, iniziamo dal principio: da quali ispirazioni nasce In Queste Stanze Piene?
In Queste Stanze Piene è un percorso che riguarda questi due anni vissuti dopo il mio primo disco. Tutte le canzoni sono ispirate da ciò che ho vissuto, cose che ho visto, sensazioni, sentimenti, persone che ho incontrato. Faccio fatica a trovare un punto di partenza perché poi in realtà mi sono imposta di scrivere e basta, senza pensarci troppo. Scrivere di quello che mi andava e poi alla fine vedere se mi piaceva oppure no.

Gli arrangiamenti sono di Clemente Ferrari. Come hai lavorato con lui al tappeto sonoro di questi brani e come li hai visti trasformarsi rispetto a come erano nati?
A Clemente voglio molto bene. Sicuramente questo progetto ha trovato una svolta grazie anche a lui a cui che ha apprezzato da subito quello che facevo. Questo è il secondo disco in cui c’è questa collaborazione e credo si sia fatto un ulteriore scalino con questo nuovo lavoro. Ad ognuno il suo, non c’è frase più vera. Infatti è incredibile come da un pezzo voce e chitarra/pianoforte si possano tirare fuori le più varie sfumature. Ogni brano arrangiato per me è stato una sorpresa, come se gli avesse cucito addosso i vestiti più belli.

C’è tantissimo il tema casa, secondo me, in questo album. In tutte le sue sfaccettature. Come mai?
Credo che quando lasciamo parlare il nostro inconscio vengano a galla molte cose. Il fatto di scrivere di tutto ciò che mi andava senza pensarci troppo mi ha messo di fronte, una volta finito il disco, a questo mio bisogno di casa, che sprizza in tutte le canzoni. Questa mia ricerca di un posto, che poi è IL posto dove vogliamo tornare.

Caterina

Volevo chiederti qualcosa di Groenlandia e Casa Mia, che ti vedono collaborare con Gio Evan e Anansi.
Sono molto felice e onorata di queste due collaborazioni con artisti che stimo moltissimo. Con Gio le nostre strade si sono incrociate ad un concerto nell’estate 2020 dove suonavamo entrambi per lo stesso festival. Da lì poi ci si è ri-incrociati altre volte fino a che un bel giorno mi arriva Groenlandia che per me è stata subito una carezza per il mio cuore bisognoso di casa. Con Stefano, in arte Anansi, ci si conosce da un po’ prima grazie al suo featuring nel mio primo disco. Anche lui un bel giorno mi manda questo brano dedicato a un nonno che non c’è più, e cosa c’è che sa più di casa se non le nostre radici? Le persone che ci sono state prima di noi e a cui somigliamo.

Perché c’è Sempre più piccola in questo disco? Rimanda sempre all’idea di casa secondo te?
Sempre più piccola parla di disturbi del comportamento alimentare di cui ho sofferto in adolescenza. È una parte della mia vita che non posso dimenticare, è una canzone che mi ricorda per dove sono passata e soprattutto la grande rivincita che c’è stata nell’esserne uscita. Fa parte di questa casa disordinata e meritava una stanza tutta sua.

Dal tuo ultimo album sono passati due anni. In cosa ti senti cambiata artisticamente e in che modo gli anni che ci lasciamo alle spalle hanno influito sulla tua penna?
Scrivere canzoni è un allenamento continuo, più hai a che fare con le parole e più le parole ti vengono a trovare. Quindi cerco di fare questo. Personalmente faccio un po’ fatica a capire se artisticamente sono cambiata o cresciuta, è un po’ come tornare a scuola dopo che è passata l’estate e tutti ti dicono che sei più alto e tu non te ne sei nemmeno accorto.

Come sarà il tuo 2023?
Le esperienze live negli ultimi anni non sono mancate, quindi spero di poter portare in giro live In Queste Stanze Piene il più possibile. Devo dire che la mia etichetta Fiabamusic e le persone che lavorano con noi ce la mettono tutta e questo inizio anno parte con un po’ di date in giro per l’Italia. Poi io non sono brava col futuro, ma vivo bene la giornata. Buon 2023 a tutti voi e magari… ci si vede in giro!