Il 22 aprile esce ‘Moral Panic: The Complete Edition’. La nostra intervista ai Nothing But Thieves dietro le quinte del Fabrique.

loading

Mentre attendiamo l’uscita il 22 aprile del vinile Moral Panic: The Complete Edition (RCA Records/Sony Music) – che unisce l’album Moral Panic e l’EP Moral Panic II – i Nothing But Thieves tornano live in Italia. Il 3 aprile la band si è infatti esibita al Fabrique di Milano in totale sold out, portando finalmente anche da noi il rock a tratti distopico dell’ultimo lavoro.

LEGGI ANCHE: Nothing But Thieves: il Live from the Warehouse unisce anche a distanza

Incontriamo proprio dietro le quinte del Fabrique – poche ore prima del concerto – Joe Langridge-Brown e Dominic Craik per parlare di questi anni sicuramente strani per i Nothing But Thieves, ma anche ricchi di soddisfazioni. Da un lato un lavoro certosino sulle sonorità e sulle tematiche di Moral Panic, scaturite poi in un progetto unico da cui ora la band sente l’esigenza di tirarsi fuori. Dall’altro la mancanza dei live, l’esperienza del live streaming, i social.

«Sentivamo semplicemente che il primo Moral Panic non fosse finito. – ci dice Joe su Moral Panic II – E ovviamente, a causa della pandemia, avevamo tempo per scrivere nuova musica. Cos’altro potevamo fare? Di certo, non andare in tour. Ci è sembrato giusto renderlo un progetto unico, perché vanno ascoltati insieme. È lo stesso progetto».

Dominic sottolinea come sia stato poi in fondo bello, per la band, ripensare al «packaging, alla tracklist, all’artwork nuovo».

«Anche se sembra un’omonimia, sono due parti distinte che però hanno senso solo insieme. – precisa Craik – Solo così poteva essere fatto».

Moral Panic The Complete Edition

Moral Panic II e Moral Panic: The Complete Edition

Moral Panic: The Complete Edition conterrà dunque, in totale, sedici tracce. Moral Panic II conteneva infatti cinque nuovi brani, tra cui i singoli Futureproof e Miracle, Baby.

«Penso sia stata una rara occasione di osservare l’album Moral Panic e chiederci se volessimo cambiare qualcosa. O se secondo noi qualcosa mancasse, chiederci cosa volessimo aggiungere. – ci dice Joe – Non hai mai in realtà abbastanza spazio in un progetto. E quando un album esce è fatta. È stato interessante riaprirlo, aggiungere nuove canzoni che per noi mancavano nel primo album. E poi abbiamo studiato l’intera tracklist nel suo insieme».

Se le tematiche dei due singoli progetti mostrano una certa coerenza, nel sound i Nothing But Thieves hanno continuato a sperimentare. Basti pensare al singolo Futureproof.

«Per noi è stata una sfida registrare Futureproof. – ci dice Dominic – Abbiamo registrato varie versioni in vari studi. Siamo tornati spesso a lavorarci perché avevamo un’idea in testa. Doveva sbloccarsi qualcosa, ma le prime volte non siamo riusciti. Abbiamo insistito, nel tentativo di fondere l’hip hop con il rock, sperando che non suonasse male. Perché poteva anche venire male! Ma abbiamo cercato di trovare un equilibrio. Una nuova prospettiva è ciò che rende la musica nuova, fresca. Quella canzone ha rappresentato un nuovo modo di fare rock per tutta la band, che sicuramente esploreremo ancora di più in futuro».

Nothing But Thieves

Nothing But Thieves, vari tipi di live

La pandemia ha permesso sicuramente di riaprire il discorso Moral Panic, ma ha anche costretto la band a destreggiarsi tra vari tipi di live. C’è stata, ad esempio, la possibilità di registrare Impossibile live ad Abbey Road, con un arrangiamento più orchestrale. E anche l’esperienza del live streaming, non altrettanto gratificante.

«È stato bello suonare le canzoni nuove. – dice Dominic – Volevamo semplicemente suonare l’album nell’unico modo possibile, ma è stato strano senza pubblico. La nostra energia non si mescolava con quella della gente, non c’era la folla a cantare le canzoni. Suonavamo quasi come se stessimo immaginando cosa avrebbe fatto il pubblico. È stato strano».

«È stato orribile. – sentenzia Joe, più perentorio – Sarò onesto, è stato più stressante preparare tutto. Ci abbiamo messo tantissimo tempo, ho odiato tutto. Non lo faremo mai più».

Nothing But Thieves

Ovvio che, all’epoca, fosse l’unica soluzione possibile. Ma ora che la capienza è tornata al 100%, i Nothing But Thieves non hanno assolutamente intenzione di rinunciare al palco. E ora si godono anche il plus di non dover scrivere nuova musica nei backstage delle varie tappe. Ma come sarà la nuova musica dei NBT?

«Non posso dire niente sul prossimo album. – risponde Joe – Ma ci siamo forzati per uscire dal tema di Moral Panic. Per Moral Panic 1 e 2 abbiamo scritto tantissime canzoni e a un certo punto eravamo stanchi del tema. Abbiamo bisogno di musica nuova».