Alessandro Santopaolo ci racconta la storia di ContestaRockHair, più di una catena di saloni. Più di semplice hairstyling.

loading

Hairstyling, musica, impegno per il sociale e arte: ContestaRockHair è molto di più di una catena di saloni, ormai sparsi in tutto il mondo. Fondato nel 1996 da Alessandro Santopaolo e Massimo Bianco, ContestaRockHair è infatti un brand italianissimo, che – oltre a Roma, Milano e Firenze – ha preso piede anche a New York, Miami e Shanghai. Ispirandosi da un lato alla creatività e, dall’altro, alla professionalità.

«Io e Massimo lavoravamo per un grande gruppo in giro per l’Italia all’epoca. – ci racconta Santopaolo – Con il progetto di avere un marchio comune. Abbiamo iniziato a formare ragazzi molto in gamba e volevamo lasciare lo spazio a questi ragazzi. È nata l’esigenza proprio di fare spazio. Contesta è diventato un accumulatore di persone, determinate a fare questo mestiere in maniera diversa. Ed eccoci qua. Abbiamo saloni sparsi in tutto il mondo».

La creatività delle nuove leve – sottolinea Alessandro – è un vero pilastro per ContestaRockHair. Così come la contaminazione.

«Abbiamo sviluppato i saloni all’estero con le forze che avevamo lì. – spiega – Mescolandoci alle culture. Funzioniamo per connessioni. Questo progetto è un mix di esperienza e contaminazioni di mestieri. Nonché di esperienze diverse da noi, che entrano e escono da questo strano mondo. E funziona. Non siamo molto attenti all’aspetto commerciale né targettizzati coi brand che si occupano di moda. Rimane un aspetto underground che non è facile da mantenere. C’è la paura di essere interpretati come una multinazionale, ma siamo artigiani. E questo aspetto del nostro lavoro rimane molto tradizionale».

ContestaRockHair

ContestaRockHair, il contributo delle nuove generazioni e la musica come linfa

Se i «giovani sono la vera formula del successo» (tanto che Santopaolo precisa che «certe robe non arrivano neanche se sei il più bravo degli anziani nel mondo dei più giovani»), la musica è imprescindibile. Non a caso, la parola rock è anche nel brand.

«La musica ci appartiene come dna. – ci spiega Alessandro – Io sono un rockettaro sfegatato, la musica mi nutre. Così, nei nostri saloni, sentirete la musica alta. Non è così normale entrare in un salone con la musica così diffusa e così totalizzante, ma alla gente piace. E a qualunque cultura o estrazione sociale appartenga il cliente. La musica crea un’atmosfera perfetta per tutto. Da noi non trovi giornali di pettegolezzi, ma riferimenti fotografici e in alcuni saloni anche libri. Alla base di tutto c’è l’ascolto generale e un dialogo urlato».

ContestaRockHair, inoltre, organizza anche eventi. «Cerchiamo di contaminare il nostro mondo e nutrire noi stessi e gli altri anche mettendo a disposizione le pareti per gli artisti. – dice Santopaolo – Da qui anche l’idea di riempire i saloni con concerti e mostre d’arte, in base alle location che abbiamo. Il concerto all’interno del salone, per quanto gli spazi si riducano, diventa appassionante. Non solo per chi viene al concerto e capita lì, ma anche per l’artista che vive non sul palco».

ContestaRockHair

Sociale e produzione propria

C’è poi un fortissimo aspetto sociale in ContestaRockHair, che Santopaolo ci spiega tuttavia non ama essere urlato. «Vieni nutrito nel far bene agli altri. – chiosa – C’è da dire che è un aspetto appagante per chi la fa».

E poi ancora la linea di prodotti, nata «da una delle cose magiche che mi sono successe».

«Nel 2009 a New York entrò un uomo nel salone e ci disse che voleva portarci in tv e farci vendere una linea di prodotti che doveva chiamarsi come noi. – racconta – Poi una persona che aveva affetto per noi ci ha detto di non venderci alle multinazionali, ma di produrre tutto in Italia. E io così ho fatto. È stato un lavoro lunghissimo e un’esperienza meravigliosa».

Ma qual è, in fondo, il segreto del successo di ContestaRockHair? «Fortuna – ci risponde Alessandro – sensibilità un po’ di coraggio».