Darin ci racconta com’è nata ‘Can’t Stay Away’, ma anche com’è cambiato il suo approccio artistico negli ultimi anni.

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Dietro l’ineluttabile ritornello di Can’t Stay Away – brano che ha conquistato anche il popolo italiano – si cela il mondo di Darin. Svedese, classe 1987, in patria Darin non ha di certo bisogno di presentazioni: l’artista vanta infatti sette album in vetta alla classifica e 30 singolo d’oro e di platino. Can’t Stay Away è però l’inizio di un nuovo capitolo, rappresentato evidentemente dalla lingua inglese, ma caratterizzato da tantissimi cambiamenti personali e artistici.

«Non sapevo cosa aspettarmi perché non ho rilasciato musica in inglese per tanto tempo. – ci dice Darin – Mi sono focalizzato sulla Svezia e sulla musica svedese. È stato fantastico, ma poi ho iniziato a scrivere con un autore a LA. Abbiamo iniziato a scrivere belle cose, e ho pensato di dover continuare. Lui è inglese ma vive in California. È di Londra, quindi scrivevamo in inglese. È iniziato tutto così. Non sapevo cosa aspettarmi, ma volevo che il brano uscisse. Perché la musica era talmente buona da dover essere condivisa con più persone in più paesi. In realtà, ho appena cominciato. Can’t Stay Away sta girando dappertutto, va molto bene in Italia e sono felice che le persone apprezzino la mia nuova musica».

Can’t Stay Away è, di fatto, il primo singolo estratto dall’imminente nuovo EP Holding Me More. «L’autore inglese» di cui parla Darin è Jamie Hartman (Calvin Harris, Kygo, Lewis Capaldi) mentre la produzione è stata affidata a Burns (Rain On Me di Lady Gaga e Ariana Grande). Un team che ha saputo dare vita a un brano estremamente catchy, che Darin definisce un mix di «dance, house e soul».

Darin

«Ho capito subito che dovevamo rilasciarla, perché avrebbe fatto ballare le persone. – dice l’artista – Volevo che le persone fossero felici perché sono un po’ di anni che non facciamo cose divertenti».

Del resto, Darin non è nuovo alla dance che ritroviamo anche nel video girato a Stoccolma, città del cantautore. «Credo sia una sorta di moderno Studio 54 – dice Darin del videoclip – e girarlo è stato come partecipare a un party. Credo si capisca dal video che ci siamo divertiti veramente sul set».

Se la pandemia ha fatto scoprire a Darin nuovi metodi di lavoro, l’artista svedese ci confessa anche che è molto cambiato – negli ultimi anni – il suo approccio artistico.

«Credo sia cambiato il mio approccio artistico, ma sono successe tante cose. – ci spiega – Ho fatto coming out due anni fa. E poi con la pandemia ho dovuto trovare nuovi modi per fare le cose e nuove esperienze. Credo che tutto ciò mi abbia permesso di esprimermi più liberamente in realtà. Ho capito tante cose da quando ho fatto coming out, e poi il mondo è cambiato. La vita è troppo breve per non fare ciò che vuoi fare creativamente. Molte volte mi sono avvicinato a questa consapevolezza, ma ora voglio provare a fare ciò che mi sento in quel momento».