Dopo averlo condotto, averlo vinto ed essersi esibito come ospite, Gianni Morandi torna al Festival di Sanremo “con l’entusiasmo di un debuttante”.

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È direttamente dal Teatro Duse di Bologna che Gianni Morandi racconta le sue emozioni pre Festival, poche ore dal ritorno in scena con lo spettacolo Stasera gioco in casa. Il cantautore si prepara, infatti, al recupero delle date sospese nel 2020 e alla partenza per Sanremo 2022. All’Ariston, Morandi si presenta con Apri tutte le porte, brano scritto da Jovanotti e prodotto da Mousse T che sarà anche il direttore d’orchestra.

All’arrangiamento finale della canzone hanno collaborato anche Riccardo Onori, coautore della parte musicale, Gianluca Petrella e Saturnino. L’orchestrazione è del Maestro Davide Rossi. “Sono felice di fare il mio ritorno al Festival con questo brano, una canzone diversa e molto ritmata”, spiega Morandi. “Se L’Allegria suonava molto ‘jovanottiana’, Apri tutte le porte è stata scritta da Lorenzo pensando a me. E forse ha ripensato anche al me ragazzino degli Anni Sessanta”.

“Nel testo ci sono parole che si incrociano fra loro, come tipico di Lorenzo – continua Gianni – e per questo mi sto preparando perché voglio essere ben padrone della canzone. È un brano pieno di speranza, che dà una bella carica e riesce a far suonare tutta l’orchestra. Sono felice di portare un pezzo così ritmato; spero che possa piacere alla gente e che possa farla divertire”.

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Quindi, Morandi ricorda l’incontro con Jovanotti e la genesi dell’idea di partecipare – rigorosamente in gara – a Sanremo 2022. “Quando Jovanotti mi ha chiamato per informarsi sulle mie condizioni di salute a seguito dell’incidente, mi disse che aveva scritto una canzone L’Allegria che poteva piacermi. Allora, me la mandò e quando l’ha ascoltata mi è piaciuta subito, così mi ha proposto di cantarla. È stata una terapia anche”.

“Da allora, abbiamo iniziato a sentirci più frequentemente e con Lorenzo è nata un’altra canzone, Apri tutte le porte, brano di speranza sulla possibilità di veder tornare presto il sole nella nostra vita. L’idea di mandarla ad Amadeus è stata comune e sulla scia dell’entusiasmo abbiamo tentato”.

Ma cosa rappresenta un palco come quello d’Ariston per un’artista come lui? “Amo Sanremo, è un palcoscenico straordinario. L’ho visto in tutte le forme: in gara, l’ho anche vinto con Ruggeri e Tozzi e ne sono stato ospite. Per me tornarci è quasi come ricominciare, tornare in musica. Mi fa piacere tornare a Sanremo con una specie di scossa ed emozione, mi piace stare in gara per vivere tutta la settimana.

“Al festival ritorno bambino, ricordo quando vidi Modugno cantare Volare… forse è da lì mi che mi nacque la voglia di fare questo mestiere. Lo vidi dall’unico televisore in bianco e nero di Monghidoro; tutti stavano al bar per seguirlo e io avevo 13 anni”.

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Infine, confessa Gianni Morandi: “La tremarella viene anche a uno come me che ne ha viste di cotte e di crude! Già mi immagino i cinque minuti prima di esibirmi, con le mani sudate… Perché Sanremo è cosi, forse i ragazzi giovani e giovanissimi lo sentono di meno. Ma io so che è un momento importante e vorrei essere in forma per non sbagliare.

Sanremo fa questo scherzo ma la musica mantiene giovani, sempre, e credo che sia molto meglio essere in gara che ospite, oltre a essere molto più divertente. Cosa mi porterò? Le scarpe da corsa sono le prime cose che metto in borsa per partire, a Sanremo hanno una pista ciclabile bellissima. E poi spero ci sia mia moglie vicino a darmi una spinta prima di salire sul palco”.

Foto di Angelo Trani da Ufficio Stampa GOIGEST