Mèsa ci racconta ‘Romantica’, il nuovo album uscito per Bomba Dischi il 17 settembre: otto tracce dalla doppia anima.

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Si intitola Romantica il nuovo album della cantautrice romana Mèsa, uscito venerdì 17 settembre per Bomba Dischi. Un lavoro che già dal titolo svela la sua anima, per quanto il termine Romantica possa avere una doppia accezione.

«Questo disco è romantico sotto due punti di vista. – ci dice Mèsa – Da un lato parla d’amore. Dall’altro parla molto di lavoro interiore e di malessere, un romanticismo che definirei più letterario. Mi piaceva questa doppia lettura. La canzone Romantica apre il disco non a caso. Mi sembrava il brano capace di presentare gli altri in maniera migliore».

Romantica arriva a tre anni di distanza dall’opera prima Touché ed è stato arrangiato e prodotto da Federica Messa, Giuseppe
Bartolini e Andrea Suriani. Sia il tappeto sonoro che i testi contribuiscono a creare un ambiente notturno, quasi onirico.

Mèsa

«Ho scritto queste canzoni di notte. – ci spiega la cantautrice – Credo che la notte sia un momento in cui ti lasci andare e pensi alle cose in maniera più lucida. Forse perché ci sono meno freni e meno paura del giudizio. Il buio in questo aiuta a essere sinceri. E poi parlo molto di ciò che vorrei e di ciò che sogno. Scrivere queste cose a mezzogiorno è diverso».

Le otto tracce che compongono l’LP sono canzoni che descrivono le diverse fasi di una storia d’amore. Ogni fase è una medaglia con due facce: c’è sia l’emozione che la delusione, sia la capacità di sognare e di rischiare tutto che il dolore del rifiuto. Eppure l’ultima traccia – 800 km – sembra aprire a una speranza quasi nascosta tra le righe.

«800 km è alla fine perché stilisticamente si discosta dalle altre canzoni. È più acustica e samba. – ci spiega Mèsa – Mi piaceva che ci fosse la chicchetta finale diversa dallo stile del disco. Ma credo che sia anche bello finire l’ascolto, per chi ancora ascolta in ordine una tracklist, con uno spiraglio di positività».

Mèsa

Di fatto, Romantica è un flusso di coscienza. In cui tuttavia è facilissimo riconoscersi.

«Per me è stato molto impegnativo emotivamente – conclude Mèsa – anche per tutti gli anni che sono passati da quando ho scritto questi brani. Dal 2018 al 2021 sono passati tre anni e sono tanti. È stata una rincorsa lunghissima. Sono contenta che finalmente l’album abbia visto la luce, mi emoziona molto ascoltarlo e mi sono particolarmente messa a nudo nel raccontare me stessa. Vediamo quando riuscirò a cantarlo dal vivo».