Si intitola ‘Foreste’ il nuovo singolo di Mar. Una riflessione sul mondo e sull’essere umano. La nostra intervista.

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Si intitola Foreste, il nuovo singolo di Mar (Trident Music/Polydor). Un’immersione nel mondo dell’artista, ricco di sfumature oniriche, che racconta una personale visione del mondo e dell’uomo.

«Il brano è nato quasi per caso. – ci racconta Mar – Il ragazzo che ha scritto la parte musicale aveva questo giro. Io l’ho sentito e sono andato a cercare d’istinto un testo che avevo scritto tempo fa. È uscita subito perfetta, tutto combaciava».

«Sul telefono – spiega Mar – avevo queste tracce scritte quando avevo bisogno di dire queste cose. Volevo sfidare il mondo che mi sfidava. Pensavo alle colonne sonore di film o serie che mi ispirano. Abbiamo voluto creare un clima alla Peaky Blinders. C’è riscatto. Soprattutto quando crei il tuo spazio nel mondo».

Foreste è di fatto una riflessione condivisibile. Sugli esseri umani che dimenticano da dove vengono e si sentono padroni di ciò che li circonda. Nel suo viaggio ai limiti del reale, Mar immagina l’uomo come in un gigantesco The Truman Show: uno spettacolo che gli alberi guardano affacciati dai loro terrazzi sparsi per il mondo, ospiti in casa loro e, si sa, come invitati lasciamo proprio a desiderare.

«Ho sempre pensato che spesso gli esseri umani pensano di avere diritti su qualsiasi cosa. – commenta Mar – Non condividono mai il mondo. Sono gli unici sul pianeta a produrre scarti non riutilizzabili nel ciclo naturale. E non c’è una soluzione, danneggiamo il pianeta eppure senza di noi andrebbe avanti da solo. Gli alberi respirano, ma quando danno qualcosa al mondo è vita. Sono lì da secoli e ci raccontano la storia del mondo. Meglio di come facciamo noi e non si fanno mai la guerra».

Mar Foreste