Luca Ravenna, Michela Giraud e Katia Follesa ci raccontano ‘LOL: Chi Ride è Fuori’. Chi è stato il più pericoloso e chi il più agitato?

Lol: Chi ride è fuori, il nuovo format di Amazon Prime Video, è già un tormentone. Sono bastate quattro puntate (le ultime due arriveranno sulla piattaforma l’8 aprile) per trasformare l’esperimento in un cult e far capire quanto la comicità sia un’arte a tutti gli effetti, molto complicata se proprio vogliamo dirla tutta.

I dieci partecipanti – chiusi nello stesso locale per sei ore – devono provare a far ridere gli altri concorrenti sforzandosi nello stesso tempo di non cedere (neanche con smorfie o sorrisetti) agli attacchi altrui. Faticosissimo, se pensiamo a quanto le loro battute e gag stiano tuttora intrattenendo il pubblico a casa. Ne abbiamo parlato con Katia Follesa, Michela Giraud e Luca Ravenna.

«Una volta fatto, ho capito che è una delle cose più pesanti e difficili della mia vita lavorativa. – dice Michela Giraud – L’ho trovato faticosissimo. Una tortura».

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«È stata un’esperienza faticosa, adrenalinica e solitaria. – aggiunge Katia Follesa – Eravamo in dieci, ma eravamo soli contro tutti. Ci siamo rilassati alla fine. Non è stata un’esperienza rilassante, ma è il leit motiv del programma».

Luca Ravenna – dal canto suo – fa i complimenti agli operatori. «È stata molto dura, ma mai quanto per gli operatori che alla 12esima ora di fila ho sentito con le mie orecchie che hanno detto E ridi stronzo. Gli stavano sanguinando gli occhi. Un applauso a loro che hanno resistito anche più di noi».

Lol: Chi ride è fuori, chi ha dato più filo da torcere

Mentre sui social rimbalzano meme e momenti epici tratti dalle prime quattro puntate, sembra che a far soffrire di più i concorrenti siano stati soprattutto Ciro dei The Jackal e Lillo. Michela Giraud ricorda esterrefatta i balletti di Ciro. «Mi sono girata e gli ho detto Ma tu sei pazzo, li mortacci tua. E poi ha continuava» commenta.

«Lillo era come se fosse su un palco normale, creava quattro scatole cinesi di risate e non dovevi mai guardarlo se no rischiavi di prendertele in faccia» ci dice Ravenna.

Katia Follesa sembra invece essere rimasta stupefatta dal comportamento di Frank Matano. «Secondo me era nervoso. – commenta – Mi aspettavo in realtà un’altra cosa, ma mi ha fatto ridere per quello che è diventato all’interno della stanza. Continuava a girare e a correre. Faceva di tutto per non ridere, ed era agitatissimo».

La comicità ai tempi del Covid

Difficile essere comici in tempo di pandemia. Ma i protagonisti di Lol: Chi ride è fuori ci assicurano che non si può non ironizzare sul qui e ora.

«Chi fa monologhi o il comico deve fare battute sul qui ed ora. – dice la Giraud – Come fai a non parlare di pandemia? Certo che ne parli, uno fa comicità su ciò che intorno».

«Sempre nel rispetto della tragedia, è capitato di essere tutti positivi nello stesso periodo. – aggiunge Katia Follesa – Durante la quarantena ho ironizzato sulle palestre chiuse. La satira è satira».