La ‘Brigatabianca’ di Samuel: «La musica è il mio cibo»

A settembre, poco prima di un live ad Ostia Antica, Samuel mi aveva raccontato che il lockdown gli era servito per scrivere il nuovo album. E infatti il 22 gennaio arriva finalmente Brigatabianca, il secondo album solista del cantautore. Arriva a distanza di quattro anni da Il Codice della Bellezza, il debutto senza i Subsonica.

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Quindici tracce – tra cui i singoli già usciti Tra un Anno e Cocoricò – prodotte da un team misto e variegato: da Ale Bravo a Dade, passando per MACE & Venerus, Machweo, Michele Canova, Federico Nardelli e Strage. E anche i featuring rivelano qualche imperdibile perla. Willie Peyote canta in Giochi Pericolosi, mentre in Cocoricò c’è Colapesce. Con Ensi, Samuel si diverte in Bum Bum Bum Bum, mentre ascoltiamo il duetto con Fulminacci in Felicità. Infine, Johnny Marsiglia canta insieme a Samuel in Palermo.

Collaborazioni non scontate e non banali, a testimonianza di quanto Samuel abbia guardato più alla sostanza che alla forma.

«Con il mio primo album da solista Il Codice Della Bellezza ho voluto staccare dal mio mondo sonoro, e la produzione mi ha aiutato a renderlo pop, come lo immaginavo. – spiega infatti Samuel – Con Brigatabianca invece ho sentito la necessità di tornare all’elettronica, da sempre il mio alfabeto, alla musica tribale e all’hip hop, che ascoltavo già tantissimi anni fa. La musica è il mio cibo, e questi sono i generi dei quali mi sono sempre nutrito».

L’estremo più cantautorale della tracklist è, alla luce di ciò, senza ombra di dubbio Felicità.

«È una canzone che racconta i miei inizi. – spiega Samuel – Ho avuto un innamoramento folle per Fabrizio De Andrè, poi mi sono innamorato di De Gregori, Conte, Fossati. Anche se andavo in discoteca, la musica cantautorale mi è rimasta come codice espressivo. E Felicità, più degli altri brani, racconta la mia vena cantautorale. L’ho realizzata con Fulminacci, che ha la musica tatuata dentro di sé, e mi ha fatto piacere che si sia appassionato e abbia voluto cantarla insieme a me».

Samuel, Brigatabianca: l’oscurità di Bum Bum Bum Bum e il valore di Cocoricò

L’altro estremo è probabilmente Bum Bum Bum Bum, che racconta la parte più scura, «quella che talvolta ci costringe a una vita al contrario». Sulla base ci sono le barre di Ensi, «l’artista più adatto – dice Samuel – a descrivere questo vivere di notte e la notte interiore che ciascuno di noi ogni tanto vive».

Nulla però può superare il valore artistico e narrativo di Cocoricò. Un brano che racconta «una nottata che i Subsonica e i Bluvertigo hanno trascorso, negli anni novanta, in riviera romagnola».
«Una serata incredibile, finita in modo divertente» dice Samuel. Ad ascoltarla sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo (per chi quegli anni li ha vissuti, ovviamente), con i ricordi che si mescolano alle nuances più contemporanee di Colapesce e Nardelli.

Passato, presente e futuro si mischiano nelle quindici tracce con cui Samuel torna un po’ all’ovile, mostrando esperienza e maestria con i suoni elettronici e scegliendo però di maneggiarli con le dita impastate di contemporaneità.