Federica Galimberti ci racconta il Trittico di E.sperimenti Dance Company: tre atti con un’unica identità artistica.

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Dall’1 gennaio arriva online su www.ontheatre.tv, il trittico di E.sperimenti Dance Company con la sua filosofia in forma di passi di danza. Tra resilienza, isolamento e natura sono nati tre spettacoli nel 2020: 50mq, DPCM, Con_te.

Tre spettacoli che si uniscono in uno solo, virtuale, a chiusura di un anno raccontato con i corpi e con la musica: una nuova forma per una compagnia di danza abituata a viaggiare, con tournée a Budapest, Helsinki, Hong Kong, Singapore, Jakarta, Kuala Lumpur, Shanghai, Germania, Bejing, Corea del Sud, Giordania, Russia, Brasile, New York, Palestina, Bangkok e Singapore. La Compagnia è prodotta dal Gruppo Danza Oggi, sostenuta dal Ministero dei Beni Culturali. Un progetto impegnato, nato quindi dalle esigenze degli artisti, dei ballerini protagonisti. Un trittico di realizzazioni video che offrono lo spunto per porsi delle domande, pronte a far riflettere il pubblico attraverso la danza e l’espressione.

«L’idea di questo lavoro è nata dalla voglia e dalla necessità di mantenere vivo il fuoco creativo e renderlo nuovo, più vigoroso. – ci dice Federica Galimberti di E.sperimenti Dance Company – Si tratta di un lavoro in tre atti. Sia a livello tecnico che come significato sono diversi ma mantengono salde le nostre identità artistiche».

Si inizia con 50 mq, la rappresentazione più intima e personale dei danzatori, che mostra le emozioni e le sensazioni, spesso contrastanti ed euforiche, degli artisti durante il lockdown. Con 50 mq si evidenzia la chiusura, fisica ma non mentale, costretta dalla pandemia. Una chiusura che offre lo spunto per parlare ed esprimersi attraverso la danza, abbracciando sfere di riflessione più ampie, come dimostrato dal “Monologo sulla Vagina” d’apertura.

«50 mq è un susseguirsi di personaggi che hanno voluto rappresentare emozioni, domande e conferme fuori e dentro di loro. Lo spettatore potrà cogliere o meno ciò che è stato vissuto» riassume Federica.

Con DPCM, il viaggio continua attraverso la frustrazione di una nuova chiusura forzata, proprio quando tutto sembrava rinascere. In mezzo alla frustrazione, però, ecco l’idea di un danzatore: quella di continuare ad esprimersi, a danzare. La danza e l’arte come unica via d’uscita: questa l’idea di E.sperimenti Dance Company. La realizzazione di DPCM si è tenuta proprio nelle Ex Officine Meccaniche delle Reggiane, un luogo sepolto dalle macerie, ma in via di riqualificazione. Una metafora perfetta per esprimere il momento di difficoltà degli artisti. Il bello che rinasce attraverso le intemperie, la libertà oltre le limitazioni, il ballo sulle macerie. Il tutto con uno sguardo verso l’alto, in una location che mostra le fragilità dell’uomo, ma ne risalta la bellezza artistica.

«DPCM è il secondo lavoro. Abbiamo dato libertà alla naturalezza con cui l’artista risponde al suo destino senza soccombere, ma trovando un antidoto all’esistenza».

Il viaggio si conclude con la terza realizzazione: Con_te. Si tratta del primo assaggio di libertà dei danzatori dopo le imposizioni. Un ritrovo tutto al naturale, che li riporta a connettersi tra di loro, attraverso le radici di un albero. L’albero e la natura in generale diventano così metafore della connessione profonda tra i danzatori, una connessione che si presenta come un vero e proprio bisogno e come degna conclusione di un viaggio spirituale ed intimo. Il risveglio del branco, che torna a collaborare facendo squadra.

«Con_te è l’ultimo dei tre atti ed è la rappresentazione dell’albero psichico, che cresce, viene consumato e ci ama. Per la prima volta torniamo da dove siamo arrivati» conclude Federica Galimberti.