La nostra intervista a Deitz (nome d’arte di Giovanni Deidda), vincitore del MINI MEETs Music Contest: «Voglio sdoganare l’idea stereotipata del DJ».

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È Deitz (nome d’arte di Giovanni Deidda) il vincitore del MINI MEETs Music Contest, il concorso per giovani artisti in età compresa tra 18 e 25 anni attivato da MINI e Meet Music che offre al vincitore una vera e propria esperienza da professionista. Il giovane dj ha infatti vinto un corso di formazione nella prestigiosa MAT Academy e la produzione (Studio1) e pubblicazione di una traccia su una label di riferimento (Claps Records oppure DVS Records).

«Quando ho saputo di aver vinto ci sono rimasto di sasso, non sapevo cosa dire. – ci racconta Deitz – Non me l’aspettavo perché era un concorso senza limiti di geografia, l’unico limite era quello dell’età. Ho fatto un video parlando di me e di cosa significasse per me questo mondo».

«Avere credito alla mia età non è per niente facile e sapere che alcune persone hanno creduto in me è impagabile. Ora potrò anche pubblicare un vinile. I miei DJ set sono proprio in vinile, perché ho cercato di differenziarmi. Ho deciso di puntare su set in vinile, quando ho la possibilità. Così unisco la mia gioventù e il mio modo di mixare con strumenti molto old school».

Classe 1997, Deitz è di fatto un amante del genere house pur non disdegnando le contaminazioni e la sperimentazione. «Nel 2017 mi sono affacciato al mondo dei club e là ho trovato il tassello mancante e ciò che mi ha spinto a dire che ero pronto a fare sacrifici. – ci racconta – Sapevo che era il mio posto e sono partito da lì. Sono entrato in punta di piedi e sono contento che abbiano trovato in me una figura su cui contare.»

Deitz ci racconta di aver aspettato molto prima di inviare la sua musica a qualsiasi etichetta («Ho affrontato un percorso di crescita. Sono autodidatta»). Il primo disco è uscito sotto etichetta Club House Records («Era il disco che mi doveva dare la soddisfazione della prima uscita con il nome di Giovanni Deidda. Poi ho cercato di evolvere, di avere una veste più professionale, e da lì ho cambiato nome»). Deitz è di fatto «il nome con cui mi chiamavano agli esordi». Sotto Be One Limited – etichetta spagnola – è uscito il secondo progetto («Ho iniziato a consolidare quello che volevo fosse il mio suono»). L’ultima uscita ufficiale è invece sotto Space Invader Records.

«Sono stati dischi che ho fatto seguendo tutto un filo, sono legati tra loro, sono solidi e hanno un senso. Non sono loop messi a caso».

«Per avere conferme devi interfacciarti con mercati esteri. – ci dice Deitz . L’idea del DJ è molto stereotipata. Vorrei sdoganarla. Se prendi questa strada in modo serio puoi andare lontano, facendo dei sacrifici».

«Fin da quando mi hanno detto che avevo vinto, ho iniziato a immaginare il vinile. – conclude – Tutto ciò che provo deve essere tradotto in musica, per esigenza e  per efficienza. Se scrivi ma non hai dentro nulla che ti spinge, è difficile fare qualcosa che ha carattere. Io ho molte tracce non uscite che però conservo. Sono sicuro che arriverà il momento di farle vedere al mondo. Preferisco fare meno uscite che però hanno un peso».